Scoperti numerosi reperti che fanno luce sulla fase arcaica del santuario urbano del Tempio D (o tempio di Hera Lacinia) nel Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi ad Agrigento. I ritrovamenti sono avvenuti durante la seconda campagna di scavi della Scuola Normale Superiore di Pisa nell’ambito della convenzione con il Parco Archeologico diretto da Roberto Sciarratta. A seguito degli importanti risultati acquisiti durante gli scavi del 2020, l’equipe di ricerca diretta da Gianfranco Adornato, professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana alla Scuola Normale, ha ampliato in questa tornata le aree di indagine all’interno del santuario del tempio D, detto di Hera o Giunone, sotto la supervisione di Maria Concetta Parello, funzionaria archeologa del Parco.
La scoperta riguarda la decorazione fittile del tetto di un tempio databile nella seconda metà del VI secolo a.C. Questo dato costituirebbe la prova che il Tempio D, costruito intorno alla metà del V secolo a.C., sostituì un precedente edificio di culto: alla fase arcaica del santuario dovrebbe risalire anche il muro occidentale, indagato per la prima volta, che costituiva il limite dell’area sacra. I numerosi ex-voto in terracotta e in bronzo, una eccezionale statuetta in pietra (un suonatore di strumento a corde), le ossa combuste e i resti di sacrifici portati alla luce confermano la destinazione sacra dell’area e forniscono preziose informazioni sui riti che vi si svolgevano.
Di grande rilievo anche l’individuazione di strutture architettoniche a ridosso dell’area sacra che permettono di comprendere l’articolazione e la trasformazione del santuario in età tardo classica rispetto alle adiacenti mura di fortificazione. Dal settore si segnala l’eccezionale rinvenimento di un frammento in marmo di un avambraccio di una figura maschile o femminile, forse pertinente alla decorazione architettonica del tempio di età classica.
“L’esperienza della Scuola Normale di Pisa alla Valle conferma la bontà degli indirizzi della politica culturale del Parco che crede fermamente nel fatto che la ricerca può crescere se alimentata dal confronto e dalla condivisione – afferma il direttore Roberto Sciarratta – Quest’anno poi, le allieve e gli allievi della Scuola, sotto la preziosa guida di Gianfranco Adornato, non si sono risparmiati nel fornire informazioni ai tanti turisti che nella stagione appena trascorsa sono tornati ad affollare la Valle e si sono avvicinati con curiosità ed interesse allo scavo in corso. Anche questo è un bellissimo segnale di apertura e di attenzione nei confronti del sito e dei suoi estimatori. La presenza della Scuola Normale, insieme a quella di tutte le altre missioni che lavorano con noi, costituisce una valida risorsa per la crescita e la divulgazione della ricerca nell’ottica dei principi dell’archeologia pubblica”.