La Lega vuole la Sicilia. Il leader del Carroccio Matteo Salvini lancia la candidatura del segretario regionale Nino Minardo alla guida della Regione Siciliana. Le elezioni si svolgeranno nel 2022, poche settimane fa le dichiarazioni esplicite di desiderare un uomo del partito sullo scranno di Palazzo d’Orleans. “Musumeci? Un buon governatore”, aveva detto Salvini, il 3 agosto a Palermo, poco prima di un vertice con europarlamentari, deputati e dirigenti locali. Ora, però, la distanza con l’attuale presidente della Regione è netta.
“Nino Minardo è giovane – dice Salvini in un’intervista al quotidiano La Sicilia – ha esperienza e rapporti consolidati di stima con gli alleati che lo riconoscono interlocutore affidabile. Ne parleremo al momento opportuno”. Poi tronca sul nascere l’ipotesi di un dialogo con l’ipotetico asse proposto da Nello Musumeci tra Fratelli d’Italia e DiventeràBellissima. Gli obiettivi della Lega al Sud non sono un mistero, Salvini è forte di numeri che lungo l’arco dell’ultimo anno sono sempre stati favorevoli al partito, quasi sempre in testa ai gradimenti delle intenzioni di voto. Ora ritiene che la “scalata” al meridione possa partire proprio dalla Sicilia.
Nel frattempo, si è assistito a una fuoriuscita di ex renziani da Italia Viva, tra questi Luca Sammartino e Valeria Sudano e, negli ultimi giorni, un “mister preferenze” di spessore: Francesco Scoma. Il deputato palermitano di Montecitorio ambisce alla poltrona di Palazzo delle Aquile. Ha più volte ammesso di ambire alla carica di sindaco di Palermo. In politica tutto è possibile, anche se due poltrone così importanti allo stesso partito potrebbe comportare qualche mal di pancia nella coalizione di centrodestra che si ritroverebbe con assetti ed equilibri da rivedere.