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Sicilia, la nuova ordinanza anti-Covid non piace: Lega e FdI contro Musumeci

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La nuova ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci lascia perplessa la coalizione dei centrodestra, dalla definizione di “pubblici uffici”, ai tamponi a pagamento per i non vaccinati. A sollevare la questione, il gruppo della Lega al Comune di Palermo, la segreteria regionale di Fratelli d’Italia e i parlamentari Ars.

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“L’ordinanza del presidente Musumeci, del quale pure condividiamo la preoccupazione per il peggioramento dell’epidemia, per diversi aspetti rischia di peggiorare ulteriormente la situazione e, per altro, in larga parte appare inapplicabile”. A dirlo, i consiglieri della Lega in Consiglio comunale: Igor Gelarda, Marianna Caronia, Alessandro Anello, Roberta Cancila e Sabrina Figuccia.

“L’obbligo di pagamento dei tamponi per chi non è vaccinato – aggiungono – rischia di innescare un circolo vizioso, che terrà i cittadini lontani dai controlli, favorendo l’ulteriore circolazione del virus. Ci sarà certamente un crollo dei positivi ufficiali nell’immediato, utile a ridurre il rischio di zona gialla, ma ci sarà in futuro un altrettanto sicuro aumento dei positivi inconsapevoli di esserlo e che se ne vanno in giro ad infettare gli altri. Paradossalmente, mentre anche agli immigrati clandestini, tramite l’STP voluto dalla Bossi-Fini, vengono assicurate gratuitamente cure urgenti essenziali e continuative, ai cittadini italiani e comunitari viene imposto il pagamento dei tamponi”.

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Tutto questo per non parlare della difficoltà, se non impossibilità di materiale applicazione, già da lunedì mattina, del divieto di accesso agli edifici pubblici, per cui gli enti non sono attrezzati, e che per altro appare giuridicamente fragile per tutti quei servizi, si pensi agli uffici d’anagrafe, quelli giudiziari, così come questure e commissariati, ove la fruizione dei servizi implica l’obbligo di presenza fisica. Siamo certi – concludono – che questa Ordinanza non reggerà ad una verifica della Giustizia Amministrativa, ma soprattutto temiamo che contribuisca ad allontanare i cittadini dal sistema di controllo e vaccinale, con un danno per la salute di tutti”.

Dello stesso avviso pure la segreteria regionale di Fratelli d’Italia e il gruppo parlamentare all’Ars: “Pur condividendo appieno la finalità di fronteggiare l’avanzata dei contagi da Covid – si legge in una nota – invitiamo il presidente della Regione a specificare più chiaramente, e se necessario anche rivedere, alcune delle misure previste al fine di rendere più efficaci e certe le loro attuazioni. In particolare, vanno chiarite le disposizioni sugli uffici pubblici che limitano gli accessi solo a chi possiede il green pass e la stessa definizione di ufficio pubblico”.

“Disposizioni che corrono il rischio di creare più disagi e confusione che concreti benefici nella sacrosanta lotta al Covid e alla condivisa necessità di una vaccinazione sempre più diffusa tra i cittadini a garanzia di tutti – aggiungono i vertici di Fratelli d’Italia – Confidiamo nella sensibilità del presidente Musumeci che come noi vuole fermare il contagio con misure idonee e concretamente efficaci, senza aggiungere altre incertezze applicative che generano, purtroppo, la sensazione di iniziative discriminatorie”.

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