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L’Etna si risveglia, boati ed esplosioni nella notte a Catania

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Cenere, lapilli, boati e fontane di lava: l’Etna si è risvegliato nel cuore della notte e con lui molti catanesi, anche a chilometri di distanza. I tremori vulcanici, infatti, sono stati avvertiti distintamente nel silenzio della notte rotto dal fragore delle eruzioni. Movimenti che potrebbero aver avuto un ruolo nella leggera scossa di terremoto di intensità 2.2 registrata nella costa messinese dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), intorno alle 3 della notte appena trascorsa.

Le onde infrasoniche, le onde di pressione, hanno fatto remare serrande, finestre e suppellettili leggere dentro gli appartamenti. Dall’inizio dell’anno, questa è l’ennesima attività vulcanica dell’Etna che più di una volta ha coperto di cenere tutto il territorio limitrofo, tanto da rendere necessario lo stato di emergenza per i comuni limitrofi e degli stanziamenti ad hoc per le aree colpite.

Dopo quest’ultima eruzione qualche intoppo si è registrato anche all’aeroporto con dei voli in ritardi e l’avviso della Sac, su Twitter: “Possibili ritardi su voli in arrivo e in partenza causa eruzione Etna”. Ha scritto la società di gestione dell’aeroporto Fontanarossa di Catania. Per tutta la notte e fino a questa mattina si sono susseguiti boati ed esplosioni.

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