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Trovato carbonizzato il cadavere dello studente di Marsala scomparso a Pisa

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È di Francesco Pantaleo il corpo trovato carbonizzato domenica sera a San Giuliano Terme, provincia di Pisa. Il 23enne di Marsala, studente di ingegneria informatica, era scomparso il 24 luglio. È stato possibile risalire all’identità del cadavere grazie ai campioni del Dna  concessi dalla famiglia agli investigatori. Una morte coperta dal giallo. Un computer nuovo, sul quale lavorava da tre mesi, trovato vuoto, senza file. Un tentativo, pare, apparso da una e-mail, di cancellare il sistema di geolocalizzazione del cellulare, un i-phone che gli aveva regalato il padre. Francesco Pantaleo ha voluto cancellare ogni traccia di sé. Ma cosa c’è dietro la scomparsa del giovane che mancava da casa da sabato scorso, quando si è allontanato da via Adige, vicino alla Torre di Pisa, dove condivideva l’appartamento con altri due coetanei?

Il 23enne ha lasciato tutto a casa: il pc sul quale stava studiando, il portafogli, il telefonino, gli occhiali da vista. Ha lasciato anche il bancomat, portandosi dietro solo 200 euro. Le indagini e le ricerche sono state coordinate dalla Squadra Mobile di Pisa. Il ritrovamento in Brianza di un 23enne che era scomparso, per una manciata di secondi, ieri, ha accesso la speranza della famiglia di Pantaleo. “La polizia ha verificato la pista, non si trattava di lui”, aveva detto a La Nazione il padre Antonino che aveva setacciato la città insieme ai volontari dell’associazione ‘Penelope’.

Gli agenti hanno verificato, con i cani molecolari, una segnalazione arrivata da Lido di Camaiore, nella serata di mercoledì quando Francesco sarebbe stato visto in un bar. Il fiuto dei cani una traccia l’ha trovata: porta alla stazione di Pisa-San Rossore. Dov’è andato Francesco, se davvero ha preso un treno? Sotto la lente anche i corsi d’acqua: l’Arno, il Serchio e il Morto. E le telecamere della città, pubbliche e private. Sarà analizzato anche il cellulare del ragazzo. Ma l’accesso con riconoscimento facciale rende difficoltose le operazioni. Cosa può aver spinto il 23enne a fare un passo dentro il pianeta degli scomparsi mentre stava aspettando l’esito dell’ultimo esame prima della laurea?

L’ultimo contatto con la famiglia, per telefono, è di venerdì. Era sereno. “Non riusciamo a capire – aggiunge il padre Antonino – sembra si stia parlando di un’altra persona. Mai avrei pensato che mio figlio potesse fare una cosa del genere, non è da lui, ragazzo serio, senza grilli in testa”. Il giovane aveva riferito “che l’appello di laurea sarebbe iniziato il 27 luglio, ma quella data non risulta“, ha detto il padre. I genitori lanciano un appello: “Qualsiasi cosa sia successa, tutto si sistema, torna a casa”.

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