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Politica, Sicilia pronta allo sprint elettorale da F1: cercasi leader disperatamente | EDITORIALE

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I motori della macchina elettorale in Sicilia sono surriscaldati come da F1; piloti al loro posto di guida in attesa che sventoli la bandierina del pronti-via sulla pista, e ognuno di loro è convinto di vincere la supergara. Sogni legittimi, stati d’animo sereni o inquieti; gruppi politici che cambiano nome per favorire nuove alleanze; nelle città a misura di elettorato si è pronti a cantare “Notti magiche” così come è avvenuto per i recenti nostri campioni d’Europa di Calcio. L’attenzione ora si sposta dai bonus sul reddito fisso, alla disoccupazione e campagna “no Pass”, dalla scuola da frequentare in presenza e se tale soluzione sia opportuna o no e con o senza vaccinazione obbligatoria (decreto del Cm rinviato unitamente a quello per i trasporti), alla politica in agitazione e ai nuovi profili per governatori della Sicilia e per gli autocandidati a sindaco di Palermo.

Sullo sfondo,  la grande attesa di certezze da parte dei cittadini che incrociano le dita nella speranza che tutto proceda bene nell’interesse collettivo e che il pilota vincitore delle supersfide non sia un bla-bla-bla ma campione vero di correttezza. Immagini al di fuori della normalità, che rimbalzano da un palazzo all’altro come palline da tennis da tavolo, mentre a Palermo gli Ercoli e le Aquile, da Porta Nuova a piazza Pretoria, attendono che l’immagine suggestiva si trasformi in fatto reale, che la corsa da F1 per Campioni sia soltanto una corsa umana di valori sociali e economici da affermare o da recuperare e che finalmente ai loro corpi marmorei si possa immettere l’anima per essere vivi e partecipi al totale bene comune della popolazione. Solo in questo caso, si potrà cantare alle notti magiche.

Al piede di partenza a questa “gara” tra piloti campioni, è la politica siciliana, regionale e comunale, che non è cosa astratta ma Istituzione di grande levatura e che va trattata con rispetto, ricordando che il Parlamento isolano vanta il ruolo di Primo Parlamento di Sicilia, istituito con nuove norme umanitarie e di solidarietà che ha fatto da scuola ad altri Paesi impegnati, tra di essi, in lotte espansionistiche feudali, e che l’istituzione del Municipio di Palermo, a seguito della prima mappa della città risalente al 1020,  ha pure profonde radici storiche con i suoi “mandamenti” del Capo, della Magione, di Castellammare e Monte di Pietà tra la fine del ‘700 e inizi dell’800, in un insieme di organismo complesso e ricco di monumenti, di palazzi sedi di famiglie nobiliari ed opere d’arte, ma anche di vicoli con strade strette e piazzuole con negozi e mercati, da cui era possibile, come è anche oggi, raggiungere il mare di Romagnolo.

La storia del Parlamento siciliano, inizia al 1097 con la prima camera legislativa a Mazara del Vallo voluta e convocata dal conte Ruggero I° di Sicilia, poi la piena investitura legislativa – nell’ambito delle direttrice feudale, demaniale per numerose città demaniali della Sicilia, ed ecclesiale con l’ausilio di alti prelati della Chiesa – nel 1130 a Palazzo Reale di Palermo contestualmente alla proclamazione del primo re di Sicilia. Il Parlamento rimase in carica sino al 1848, ma nel 1947 riemerse, in sintonia con le normative democratiche del nuovo Stato italiano, istituendosi in Assemblea regionale contestualmente alla proclamazione del governo della Regione-Sicilia a statuto speciale per l’autonomia amministrativa.

Per i siciliani cresciuti sin dal 1947, lo storico Parlamento è motivo di orgoglio e suona con parole e musica melodiosa perché sanno di poter contare a tutto tondo su una eredità che dà forma all’odierna Istituzione politica, se è aperta alla soluzione del problema socioeconomico sempre più pressante, a quello delle infrastrutture da ammodernare. In questo quadro, anche le amministrazioni comunali operanti sul territorio isolano, che si vuole capaci e operative, assumono ruolo determinante per lo sviluppo economico delle proprie territorialità  e della crescita della vita sociale, e sono pertanto orgoglio dei loro cittadini residenti; però nasce la domanda: è idilliaco sogno d’amore per la terra natia, pronto a trasformarsi in meravigliosa realtà, dopo la gara da campioni di F1, o è sogno destinato a svanire al primo risveglio ? Il tempo è galantuomo, ci dirà se è sereno o minaccioso di bufera mentre i potenziali campioni sono al via alle griglia di partenza.

 

 

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