“Oggi ricordiamo il sacrificio del giudice Rocco Chinnici nel giorno del 38° anniversario della strage di via Pipitone Federico a Palermo in cui Cosa nostra adottò un’autobomba per fermare il magistrato che con le sue intuizioni divenne un pericolo per i corleonesi”. Lo dice il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, nel giorno del 38° anniversario della strage di via Pipitone Federico a Palermo.
“Si deve a lui il pool antimafia, le investigazioni e la condivisione delle informazioni per una visione organica delle indagini sulla criminalità mafiosa. Ma Chinnici era anche il magistrato che andava nelle scuole a parlare con i giovani, con gli studenti, per ascoltare le loro storie e raccontare, a sua volta, le nefandezze compiute dalla mafia. Tanti traguardi sono stati raggiunti da allora e lo dobbiamo al giudice Chinnici cui va la nostra eterna riconoscenza e ammirazione”.
“Un pensiero – prosegue Barbagallo – va anche al maresciallo MarioTrapassi, all’appuntato Salvatore Bartolotta, a Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile, che hanno perso la vita dopo l’esplosione e un abbraccio va a Giovanni Paparcuri, superstite di quel giorno nefasto, poi divenuto prezioso collaboratore di Falcone e Borsellino e che continua a fare memoria, incontrando studenti e cittadini e prezioso ideatore del museo Falcone e Borsellino nel bunkerino del palazzo di giustizia di Palermo”.