Fiumi di hashish e marijuana a Palermo arrivavano in areo, spediti come dei normali pacchi dalla Spagna. Il quartier generale dello spaccio era lo Zen 2. Sono otto i destinatari delle misure cautelari eseguite dai carabinieri di Palermo, questa mattina. L’accusa è di spaccio di sostanze stupefacenti. In manette son finiti, Andera Carollo, Giusepe Lo Coco, Gioele Marino. Per loro sono stati disposti gli arresti domiciliari. In carcere, invece, Filippo Miranda, paolo Scasso, Francesco Unniemi e Sebastiano Viviano.
VIDEO| Dalla Spagna allo Zen la droga viaggiava per posta: 8 arresti a Palermo
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, le sostanze stupefacenti arrivavano per posta a Palermo. I destinatari erano sempre dei nomi fittizi, chi doveva riceverli sapeva cosa cercare e a nome di chi. Dopo il “taglio”, le operazioni che consentono di aumentare quantità ed effetto della droga, accrescendo quindi il profitto, tutto veniva consegnato ai pusher dello Zen 2 che riuscivano così a coprire una grossa fetta della clientela proveniente dai vari quartieri di Palermo. A capo della banda, un trentenne con precedenti per spaccio.
“La Stazione San Filippo Neri – dicono gli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo – unico comando operativo di polizia nel delicatissimo e complesso quartiere Zen 2, recentemente visitato dal ministro della Difesa e dal comandante generale dell’Arma, continua a rappresentare un presidio prezioso sul territorio, che assicura attività di prevenzione e di repressione continue dei fenomeni criminali di strada e, in parallelo, svolge un’opera assidua di vicinanza alla popolazione onesta, affiancando le associazioni di volontariato del quartiere e la parrocchia”.
“L’indagine – dicono ancora gli investigatori – è particolarmente importante per evitare che lo Zen2 si caratterizzi come piazza di spaccio permanente, realizzando quell’economia criminale esclusiva che rappresenterebbe la vera sconfitta dello Stato. ‘Bonificare’ il territorio da queste forme gravi di illegalità resta una priorità assoluta dell’Arma dei carabinieri di Palermo, a premessa della rinascita della comunità, anche in aree di particolare disagio”.