La polizia di Stato ha tratto in arresto un 27enne palermitano, incensurato, accusato dei reati di coltivazione di marijuana e furto di energia elettrica. All’interno di un casolare abbandonato, nella zona di Pagliarelli, gli agenti hanno trovato tre uomini che alla vista delle forze dell’ordine si sono dati alla fuga. Due sono riusciti a scappare, uno è stato bloccato , perquisito e infine arrestato. Dentro il casolare, su una superficie pari a circa 600 metri quadri, gli investigatori hanno trovato una piantagione di marijuana composta da 891 piante.
La coltivazione era munita di dispositivi, quasi tutti di ultima generazione, utilizzati per far crescere la serra: filtri a carbonio, voluminosi impianti di areazione, essiccazione e di illuminazione, condizionatori e pompe di calore necessari a riprodurre il microclima proprizio alla crescita della marijuana. I tecnici, anche quelli dell’Enel, chiamati a coadiuvare i poliziotti nelle operazioni di sopralluogo, hanno stimato che il valore di impianti e dispositivi, elettronici e meccanici, si aggirasse sui 90.000 euro. Inoltre, è stato scovato, interrato, un allaccio abusivo (circa 300 metri la lunghezza del cavo) alla rete elettrica pubblica che ha provocato un danno ai contribuenti.
Lo stupefacente, invece, se immesso sul mercato all’ingrosso della droga, avrebbe avuto un valore stimato sui 200.000 euro, cifra suscettibile di una crescita esponenziale (almeno del triplo) qualora si fosse ragionato al dettaglio. Indagini e riscontri, anche dal punto di vista catastale, sono in corso per risalire ai “lavoratori” o “gestori” della serra. Il provvedimento di arresto del giovane è stato convalidato dall’autorità giudiziaria che ha revocato il beneficio economico del reddito di cittadinanza percepito dalla moglie.