“No vax, no drink”. È il cartello affisso sulla vetrina del suo locale della titolare della Enoteca letteraria Prospero di Palermo: una mano alzata a stoppare l’ingresso e la scritta “No vax”. “Siamo da sempre aperti a tutti i generi, a tutte le età, ai cani, agli unicorni e agli hobbit – scrive su Facebook – da oggi vi chiederemo la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione (anche la prima dose va bene)”. Immediate le reazioni con centinaia di commenti postati sul social. “Purtroppo per te e della tua mala informazione i vaccini non danno garanzie, non danno una copertura fin da subito e ci vorrà del tempo prima di scoprire se si diventerà immuni”, scrive Fiorella.
“Non ti senti un po’ nazista” scrive un utente e un altro subito dopo “Io direi anche ignorante”. “Poi vediamo quando caleranno i fatturati, sarete i primi a mettervi col cappello a chiedere l’elemosina come un morto di fame qualunque”, scrive qualcuno. E un altro subito dopo aggiunge: “Bene spero che ripenserai a quello che stai facendo altrimenti l’indifferenza sarà la giusta cosa da augurarti, la fame la seconda”.
“Avete paragonato le vaccinazioni all’Olocausto – replica la titolare dell’Enoteca -. Mi avete dato della fascista e della razzista. Avete mostrato la violenza tipica dei leoni da tastiera. Non conosco una sola persona che giura e spergiura di non tornare mai più da Prospero. Accetto critiche ma non insulti. Accetto discussioni civili ma non minacce”.