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Blitz antimafia a Partinico, 81 arresti: in manette pure Giusy Vitale |VIDEO

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Duro colpo al mandamento mafioso di Partinico (Palermo). Nelle prime ore di oggi, nella provincia palermitana e in più regioni del territorio nazionale, i carabinieri di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 indagati (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria) ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione.

Tra gli arrestati, anche la collaboratrice di giustizia Giusi Vitale, da poco estromessa dal programma di protezione. L’ex capomafia della famiglia ‘Fardazza’ in passato aveva dato un contributo importante per raccontare i retroscena di Cosa nostra. Secondo l’accusa, corroborata dalle intercettazioni, la donna avrebbe gestito un imponente traffico di cocaina dalla località segreta dove viveva, d’accordo con i parenti in Sicilia. Avrebbe acquistato la droga dai Casamonica e in Calabria.

L’operazione, denominata ‘Gordio’ e effettuata con il supporto di unità cinofile, del nucleo elicotteri e dello squadrone cacciatori di Sicilia, ha riguardato le province di Palermo, Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro dove sono stati eseguiti 70 dei provvedimenti cautelari complessivi per imputazioni di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (5 organizzazioni individuate) e reati come produzione e traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish), ma anche reati in materia di armi e contro la pubblica amministrazione (corruzione di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere Pagliarelli di Palermo).

Le indagini, avviate dalla Compagnia di Partinico e sviluppate per due anni in sinergia col Nucleo investigativo di Monreale, hanno preso il via nel novembre 2017 dall’analisi dei rapporti tra l’imprenditore partinicese del settore vinicolo Ottavio Lo Cricchio e Michele Vitale, esponente della famiglia Vitale, noti come ‘Fardazza’ e storicamente egemone in seno al mandamento mafioso. La ricostruzione degli assetti criminali avrebbe portato alla luce anche il ruolo di altri tre membri della famiglia: Giuseppa, Giusy, VItale, in passato reggente del mandamento e poi collaboratrice di giustizia e attualmente non sottoposta al programma di protezione, la sorella Antonina Vitale e il figlio  Michele Casarrubia.

 

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