In Sicilia è emergenza incendi, sono stati 34 i roghi che ieri hanno devastato ettari di macchia mediterranea e minacciato case, autostrade e chiese. Nelle operazioni di spegnimento, oltre ai vigili del fuoco, sono stati impegnati centinaia di volontari della Protezione Civile, canadair e 2 elicotteri coordinati dal Corpo Forestale della Regione.
“Troppi terreni agricoli abbandonati e incolti anche a ridosso delle case, troppi piromani – dice il dirigente della Protezione Civile Salvo Cocina – incendiari e delinquenti in azione che approfittano delle alte temperature e contro cui i volontari, i forestali e i vigili del fuoco poco possono fare. Il sistema comunale e regionale di protezione civile ha fatto il possibile, ma è una lotta impari contro delinquenti. Occorre in questi giorni un’azione di polizia e militare da parte dello Stato”.
Decine di incendi a Partinico, fiamme sulla A29: minacciata pure una chiesa
Per questo motivo il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha fatto richiesta urgente a Roma per una riunione dell’Unità di crisi nazionale della Protezione Civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali. Sono due i fronti su cui combattere: l’incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei e i numerosi incendi, quasi tutti di origine dolosa, sviluppatisi in modo particolare nella Sicilia orientale. Le fiamme, favorite dal vento e dall’alta temperatura, interessano soprattutto le province di Enna, nel Troinese, Siracusa e Ragusa.
Oggi, al PalaRegione di Catania il governatore incontrerà i sindaci del versante etneo per concordare assieme alcune iniziative per attenuare i disagi determinati dalla caduta di cenere, che mette a dura prova la qualità di vita degli abitanti di alcune decine di Comuni e pregiudica parte della produzione agricola. “Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità – afferma Musumeci – ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanti agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti”.