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Bologna, 16enne uccisa a coltellate: il coetaneo deve rispondere di omicidio premeditato

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Per l’omicidio di Chiara Gualzetti, la 16enne uccisa in provincia di Bologna, non ci sono elementi per poter ipotizzare la presenza di complici. Al contrario, la confessione del giovane fermato per l’omicidio dell’amica uccisa a coltellate “è congrua” con quanto accaduto domenica mattina quando la ragazza si è allontanata da casa e non è più tornata.  “Lui si addossa l’intera responsabilità e quello che dice è congruo”, spiega un inquirente. Il 16enne deve ora rispondere di omicidio premeditato. Premeditato perché il minore ha portato all’appuntamento il coltello con cui ha colpito più volte la vittima, sua coetanea.

“L’arma, ripulita, è stata sequestrata a casa del fermato”, fa sapere un inquirente. Sarebbe stato il ragazzo a consegnarla sostenendo di aver usato un normale coltello per uccidere l’amica. “Oggi chiederemo la convalida al gip e la custodia cautelare”, si apprende da fonti della procura dei minori di Bologna. Sul corpo della 16enne è stata disposta l’autopsia.

Chiara Gualzettiè stata uccisa nel luogo dove è stata trovata”, un posto vicino a un boschetto non lontano da casa. L’omicidio è “avvenuto subito dopo la scomparsa” domenica mattina, quando la ragazza era uscita di casa per incontrare il coetaneo – “16 anni appena compiuti” – fermato per omicidio premeditato. “Gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga” i motivi indicati nel fermo del 16enne. Nel fermo sono indicati gli elementi contro il giovane: oltre alla sua confessione, c’è una chat cancellata su Instagram e lui è stato l’ultimo con cui la vittima aveva un appuntamento. Proprio la chat cancellata su Instagram “ha fatto scattare il campanello d’allarme” e di fronte alle contestazioni sempre più insistenti rivolte al 16enne è crollato e davanti al magistrato e ai carabinieri ha confessato l’omicidio dell’amica.

Il minore che conosceva da tempo la vittima non ha saputo spiegare con chiarezza il movente.  “Diceva che voleva morire, lei era infatuata di me ma a me non piaceva”. Queste le parole uscite dalla bocca del 16enne fermato. Frammenti di un racconto confuso: “Durante il lungo interrogatorio ha detto che lui era a conoscenza delle frasi pronunciate da lei come ‘voglio morire’ – affermazione non si sa quanto reale o pronunciata per attirare l’attenzione – così come ha affermato che Chiara era infatuata di lui, elemento confermato da alcuni amici”, spiegano in procura. Al momento “il movente è al vaglio, non è chiaro”.

 

(articolo di Antonietta Ferrante per Adnkronos)

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