“Alla ricandidatura ci sarà tempo per pensarci e vedremo chi ci vorrà stare”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine della kermesse organizzata dal governo allo Spasimo di Palermo, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla sua ricandidatura alla presidenza della Regione e sull’appoggio degli altri partiti del centro destra.
“Il governo della Regione. Tre anni di lavoro per la Sicilia”, questo il titolo dell’evento voluto dal governatore per parlare delle attività svolte durante il suo governo. “I siciliani – dice Musumeci – devono sapere che, nonostante quanto dicano certi giornali, c’è un governo attivo giorno e notte per riscattare questa terra. Abbiamo lavorato contro tutto e tutti per rimuovere le macerie lasciate da chi ci ha preceduto e costruire quel modello Sicilia in cui crediamo. Abbiamo deciso di andare in giro per la Sicilia e incontrare la gente, proprio per raccontare quello che abbiamo fatto in questi tre anni”.
“In questi anni – ha aggiunto, tra le altre cose, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – abbiamo ottenuto un risparmio di circa un miliardo di euro passando da quasi 8 a 6,9 miliardi di debiti. Un miliardo in meno che grava sul futuro dei nostri figli. Ma il vero problema è che con le risorse che lo Stato oggi riconosce alla Sicilia non si riesce a coprire le prestazioni rese ai cittadini. Occorrono nuove norme di attuazione in materia finanziaria e il riconoscimento dello stato di insularità. Altrimenti i bilanci saranno sempre in sofferenza”.
Snellire la macchina amministrativa, attraverso la digitalizzazione e l’informatizzazione, e condurre in porto la nuova contrattazione dei regionali sono invece i temi sui quali si è soffermato Marco Zambuto. “Nell’ultima finanziaria – ha detto l’assessore alla Funzione pubblica – abbiamo stanziato 52 milioni per il rinnovo dei contratti. Noi ce la stiamo mettendo tutta nonostante il periodo di ristrettezza economica che stiamo vivendo a causa della pandemia. Il nostro obiettivo è quello di modernizzare la Sicilia e avere una Regione con le carte in regola”.