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Droga nelle ambulanze durante il lockdown, maxi blitz a Messina: 8 arresti |VIDEO

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Otto arresti per droga a messina questa mattina, per gli indagati l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione alle prime luci dell’alba è stata effettuata dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, con la collaborazione ed il supporto di personale dello Scico di Roma (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), su disposizione della Procura della Repubblica di Messina.

È stata smantellata “una consorteria criminale operante nel capoluogo peloritano ed in quello etneo, con propaggini a Roma e a Pescara, dedita alla commercializzazione di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché di sottoporre a sequestro, in due distinti interventi repressivi, oltre 65 chili di marijuana”. Nonostante le restrizioni del lockdown, quando a tutti era precluso qualsiasi spostamento per la “zona rossa”, gli indagati avrebbero trasportato e distribuito importanti partite di sostanze stupefacenti. Pare si siano perfino serviti delle ambulanze per il trasporto della droga.

VIDEO| L’autoambulanza per trasportare 30 chili di droga: due arresti a Messina

“Promotori ed organizzatori della associazione sono il pregiudicato messinese S.G. cl. 88, contiguo al clan mafioso messinese Spartà, ed i pregiudicati catanesi S.C. cl. 77 e L.P. cl. 68, contigui alla famiglia Nizza, facente parte del clan mafioso catanese Santapaola-Ercolano. Sodali del gruppo i messinesi F.G. cl. 75 e M.F. cl. 81, oltre al brontese A.M. cl. 73 i quali, in qualità di corrieri di droga, curavano l’approvvigionamento e la distribuzione, in Abruzzo e Sicilia, delle partite di narcotico, principalmente del tipo marijuana, fornite da un pregiudicato di origini messinesi ma domiciliato a Roma, F.F. alias Gianpiero cl. 60″.

Fondamentali per gli arresti di oggi sono state le intercettazioni da cui emergerebbe la capacità criminale del gruppo che in un’occasione, temendo che un corriere della droga avesse deciso di scappare con tutto il carico, si diceva pronto a ucciderlo: “Ci ammazziamo la famiglia direttamente… saliamo la e lo scotoliamo… che gli sia passato per la testa che si poteva vendere quel coso e se ne scappa con i soldi….gli ammazziamo la mamma, la sorella, i figli, la moglie… che ha figli…moglie?… che ha?… gli sequestriamo la famiglia qua”.

Le indagini, oltre ad aver represso un lucroso traffico di droga sull’asse Roma-Pescara-Messina, avrebbero pure documentato un consolidato e stabile collegamento criminale fra il noto clan pescarese Spinelli di etnia rom (imparentato con i noti potenti clan romani di etnia rom dei Casamonica e degli Spada) ed esponenti contigui ai noti e blasonati clan siciliani Spartà di Messina e Santapaola-Ercolano di Catania.

 

 

 

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