“C’è uno squilibrio di forze tra politica e magistratura a favore di quest’ultima. E dopo 30 anni la politica ha il dovere di procedere a una riforma”. Ne è profondamente convinto Giancarlo Garozzo, responsabile in Sicilia per la legalità di Italia Viva tra i sostenitori del referendum promosso dai radicali e che vede della partita anche Matteo Salvini.
“Positivo che dal cappio sventolato in Parlamento siano finalmente diventati garantisti”, dice l’ex sindaco di Siracusa. Per l’esponente siciliano di Italia Viva i 30 anni di silenzi della politica sono inaccettabili. “È arrivato il momento che la classe dirigente si assuma le proprie responsabilità lasciandosi alle spalle il processo di abdicazione ai propri compiti nei confronti della magistratura”. Garozzo sintetizza in breve cosa è indispensabile cambiare: “La separazione delle carriere, la responsabilità civile dei giudici, la limitazione della custodia cautelare che va applicata per fatti gravi e la riforma dell’elezione del Csm, fino ad oggi nelle mani delle varie correnti, per una sorta di spartizioni”.
Giancarlo Garozzo non è preoccupato più di tanto dei compagni di viaggio per il
Referendum. “Il nostro obiettivo – prosegue il dirigente regionale di Italia Viva – è quello di fare esprimere il popolo su temi cosi attuali e, al contempo, cosi antichi e irrisolti dalla politica. Allora ben venga qualunque compagno di viaggio. Bisogna garantire al Paese una ‘Giustizia giusta’”.
Poi lancia una frecciatina al Partito democratico che si è tirato fuori dalla partita del Referendum: “Come al solito i dem di fronte a battaglie forti e necessarie si mostrano timidi e incerti, peccato”.