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VIDEO| Blitz a Catania, smantellato fortino della droga a San Cristoforo: i nomi degli arrestati

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(L’elenco con i nomi degli arrestati a fondo pagina)

È durata da giugno a ottobre 2020 l’’indagine che ha portato ai 25 arresti per droga di questa mattina. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante, avrebbe consentito di disarticolare un sodalizio criminale che gestiva una fiorente “piazza di spaccio”. Gli investigatori hanno monitorato il centro nevralgico dello storico quartiere catanese attraverso un sistema di videoripresa che avrebbe consentito loro di delineare il presunto ruolo rivestito da ciascun indagato nonché di comprendere il sistema di funzionamento della attività illecita condotta dall’organizzazione.

“Alla luce di quanto emerso dalle attività di indagine – spiegano gli investigatori –  è stato ritenuto che a capo del sodalizio vi fosse Giovanni Alfio Di Martino il quale – aggiungono – con il costante supporto del nipote Giuseppe Di Martino, aveva trasformato la propria abitazione e l’agglomerato di immobili di pertinenza della famiglia ad essa attigui, in un vero e proprio fortino dello spaccio, principalmente di cocaina e crack, che tramite un collaudato sistema di pusher e vedette organizzati in turni (dalle 17 all’una il primo, mentre il secondo a seguire fino alle ore 7 del mattino successivo)  riusciva a garantire centinaia di cessioni quotidiane per un introito medio stimato intorno ai 10.000 euro al giorno”.

Secondo le ricostruzioni, lo spaccio sarebbe avvenuto principalmente all’interno del cortile comune alle abitazioni della famiglia Di Martino, a cui si poteva accedere soltanto tramite due portoni blindati e costantemente sorvegliati da cani di grossa taglia oltre ad un avanzato sistema di videosorveglianza che inquadrava, da diverse angolazioni, tutte le strade d’accesso al luogo di smercio. “La contiguità degli immobili, fra loro direttamente collegati dal civico 42 al 52 – prosegue la nota dei carabinieri –  assicurava inoltre agli spacciatori la possibilità di spostarsi agevolmente da un edificio all’altro per occultare o confezionare lo stupefacente e soprattutto di guadagnare una via di fuga in caso di irruzione delle forze dell’ordine”.

“L’accesso degli acquirenti, che avveniva senza soluzione di continuità ed era regolato dalle vedette poste a sorveglianza di via Piombai che ne autorizzavano sia l’accesso e l’uscita solo in situazioni di massima sicurezza e sempre sotto il vigile controllo di Giovanni e Giuseppe Di Martino – continua il comunicato stampa dell’Arma –  i quali non esitavano ad impiegare metodi autoritari, sino alle percosse, per redarguire i sodali che non avevano tempestivamente avvertito del sopraggiungere delle forze dell’ordine oppure selezionato e regolato adeguatamente l’afflusso dei clienti”.

Alcune delle vedette, inoltre, sarebbero state costrette a subire derisioni ed umiliazioni di vario genere dallo stesso capo piazza che avrebbe immortalato il tutto con il proprio cellulare postando poi i video sul social network “Tik-Tok” per “avvalorare pubblicamente la loro posizione di subordinazione (uno di essi era stato costretto addirittura a “tuffarsi” nel contenitore dell’immondizia oppure a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante, etc.)”.

All’attività di spaccio, secondo le ricostruzioni dei militari, avrebbero partecipato tre donne tra cui la moglie di Giovanni Di Martino (Silvia Monica Maugeri) e la cognata (Georgiana Xenia Bontu) le quali “gestivano i guadagni della piazza, occultando il denaro contante incassato, nonché affiancavano e talvolta sostituivano gli uomini della famiglia nel controllo ed organizzazione delle attività, non curandosi affatto in alcuni frangenti della presenza dei figlioletti di appena 1 e 4 anni (circostanze avvalorate da una delle immagini estrapolate dalle video registrazioni dove la moglie del Di Martino è ritratta con in braccio il figlioletto). La nipote, Vita Giuffrida, invece, – aggiungono gli agenti – insieme al compagno Antonino Bonaceto, aveva il compito di rifornire quotidianamente la piazza poco prima dell’apertura alle 17, così da evitare la disponibilità di ingenti quantitativi di sostanza nei luoghi dello spaccio ed il connesso rischio di rilevanti perdite economiche”.

I tempi di intervento sono stati particolarmente brevi e questo ha consentito di eseguire l’ordinanza cautelare nei confronti dei 25 indagati solo alcuni mesi dopo la conclusione delle attività di indagine, ad ottobre 2020. Undici degli indagati sarebbero risultati percettori o beneficiari del “reddito di cittadinanza” e pertanto verranno segnalati all’autorità competente per la conseguente sospensione del beneficio.

 

In carcere sono finiti:

1.      DI MARTINO Giovanni Alfio, classe 1991 (art.74 D.P.R. 309/90)

2.      DI MARTINO Giuseppe, classe 2001 (art.74 D.P.R. 309/90)

3.      BONTU Georgiana Xenia, classe 1991 (art.74 D.P.R. 309/90)

4.      PULVIRENTI Pietro, classe 1998 (art.74 D.P.R. 309/90)

5.      BLANDINI Domenico Dario, classe 1987 (art.74 D.P.R. 309/90)

6.      PULVIRENTI Carmelo, classe 1976 (art.74 D.P.R. 309/90)

7.      MOTTA Carmelo, classe 1989 (art.74 D.P.R. 309/90)

8.      GUARNERI Angelo, classe 1990 (art.74 D.P.R. 309/90)

9.      LAUDANI Orazio, classe 1993 (art.74 D.P.R. 309/90)

10.  DI MAURO Giuseppe, classe 1988 (art.74 D.P.R. 309/90)

11.  BONANNO Antonio Giovanni, classe 1987 (art.74 D.P.R. 309/90)

12.  BONACETO Antonino, classe 1994 (art.74 D.P.R. 309/90)

13.  GIUFFRIDA Vita, classe 1997 (art.74 D.P.R. 309/90)

14.  PANTELLARO Vincenzo, classe 1981 (art.74 D.P.R. 309/90)

15.  VINCIGUERRA Mario, classe 1996 (art.74 D.P.R. 309/90)

16.  MARCHESE Giovanni, classe 1999 (art.74 D.P.R. 309/90)

17.  MARCHESE Domenico, classe 1978 (art.74 D.P.R. 309/90)

18.  SPAMPINATO Giuseppe, classe 1989 (art.74 D.P.R. 309/90)

19.  DI GUARDO Antonino Valentino, classe 1987 (art.73 D.P.R. 309/90)

20.  MESSINA Sergio Fortunato, classe 1976 (art.73 D.P.R. 309/90)

21.  D’AMICO Giuseppe Alessandro, classe 1990 (art.73 D.P.R. 309/90)

Agli arresti domiciliari:

1.      MAUGERI Silvia Monica, classe 1996 (art.74 D.P.R. 309/90)

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:

1.      SEMINARA Antonio Giuseppe, classe 1989 (art.73 D.P.R. 309/90)

2.      ROMEO Giuseppe, classe 1992 (art.73 D.P.R. 309/90)

3.      VADALA’ Salvatore, classe 1988 (art.73 D.P.R. 309/90)

 

 


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