L’aggressione agli studenti spagnoli avvenuta venerdì scorso a Palermo, nei pressi di piazza sant’Anna, stimola alcune precisazioni da parte della questura. Uno dei ragazzi, ha dichiarato che sono stati multati per aver violato e che gli agenti non si sono subito messi sulle tracce dei loro aggressori. Ma da piazza della Vittoria precisano che le cose sono andate diversamente.
Gli agenti, infatti, affermano di aver disperso l’assembramento che si stava verificando oltre l’orario del coprifuoco previsto dalla normativa anti-Covid, quando si sono imbattuti nei tre studenti che “sono rimasti sul posto ed a loro gli agenti hanno chiesto cosa fosse successo. È stata in questa fase che i poliziotti hanno raccolto la versione di una aggressione subita in precedenza dai tre ad opera di ignoti”.
Palermo violenta, ancora aggressioni in centro: ragazzi spagnoli pestati dal “branco”
“Con buon senso e, come da linee guida, la prima preoccupazione ed il primo adempimento degli agenti è stato quello di chiedere ai giovani se stessero bene e se avessero bisogno di ricorrere a cure mediche. I cittadini spagnoli hanno fornito rassicurazioni sulle loro condizioni di salute e non hanno chiesto l’invio di un’ambulanza, hanno, altresì, manifestato l’intenzione di denunciare l’accaduto, denuncia genericamente rinviata ad altro momento. A corredo dell’intervento, i poliziotti hanno dovuto procedere alla contestazione della sanzione connessa alla violazione dell’orario del “coprifocuo”, così come previsto dalla legge, anche perché non è risultato che gli stranieri lo avessero violato per taluno dei motivi che lo potessero giustificare”.
“Per ciò che concerne l’aggressione – continuano dalla questura di Palermo – pur nell’impossibilità di procedere, sul momento, all’inseguimento dei tanti giovani allontanatisi in più direzioni di fuga, (quando gli agenti sono arrivati nella piazza per disperdere l’assembramento, ndr)sono stati raccolti indizi e riscontri attualmente al vaglio degli investigatori della Polizia di Stato”.
“È opportuno tuttavia sottolineare che, durante le fasi dell’intervento e sin da subito, la cortesia e la solerzia degli agenti hanno affrontato un atteggiamento non collaborativo ed ostile dei giovani, oltreché provocatorio tanto da firmare inzialmente il verbale di contestazione dell’addebito con una svastica poi parzialmente corretta sotto lo sguardo degli stessi poliziotti”.