La Sicilia come una polveriera di tensioni sociali, la descrive così il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che non intravede un orizzonte sereno per l’Isola che sarebbe “a forte rischio di povertà e, di conseguenza, di possibili disagi pubblici e di scontri”, dice.
“C’è un disagio sociale immenso. Non ci dobbiamo impressionare se dovessero partire gli assalti ai supermercati perché la situazione è molto molto difficile. A livello nazionale lanciano proclami su un nuovo boom economico, io l’unico boom che intravedo è un po’ diverso”. Il numero uno di Palazzo dei Normanni ha lanciato l’allarme durante la presentazione del ddl sull’accoglienza e l’integrazione, frutto del lavoro coordinato dalla rete “L’Isola che c’è”, a cui hanno preso parte 23 deputati di diversi partiti all’Ars.
“Abbiamo tutti come classe dirigente il dovere di dare una mano a questa Regione – ha sottolineato – oggi è difficilissimo farlo se non si sta insieme e se non si ragiona insieme. Siamo in un momento in cui o si sta insieme o saremo travolti. Palazzo Reale è il palazzo dell’integrazione, delle alleanze. I nostri predecessori hanno immaginato questo come il posto mondiale dell’alleanza. Il nostro compito è continuare a lavorare insieme e bene per la Sicilia”.