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Madre e figlia impiccate nel Messinese, la lite prima di morire: martedì l’autopsia

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Una lite, l’ennesima, i messaggi di fuoco, poi la ricerca disperata di moglie e figlia fino al ritrovamento dei corpi senza vita appesi a una trave. È quanto ha raccontato, nella notte, Maurizio Mollica agli inquirenti che lo hanno sentito dopo il ritrovamento dei corpi della moglie Mariolina Nigrelli, casalinga di 40 anni, e della figlia Alessandra, di appena 14 anni. L’uomo ha pianto a lungo nella notte e ha raccontato delle continue liti recenti con la moglie sulla gestione della figlia.

Madre e figlia impiccate a Santo Stefano, c’è una lettera di addio: “Porto con me Alessandra”

La ragazza, come ha raccontato anche il parroco, “si sentiva emarginata” e spesso la madre litigava con le altre mamme delle compagne di scuole della giovane. Poi, ieri sera, poco prima delle 20 il macabro rinvenimento nella casa di campagna. Mollica al suo arrivo a casa era accompagnato da due parenti. “Mi spiace, chiedo perdono”, è uno dei passaggi della lettera di addio scritta dalla Nigrelli. L’autopsia sarà eseguita non prima di martedì. A scoprire i corpi delle due donne il marito di Mariolina Nigrelli, Maurizio Mollica, un fabbro ceramista molto noto a Santo Stefano.

Tragedia nel Messinese, madre e figlia trovate impiccate: sentito il marito

I due, come hanno raccontato alcuni familiari, avevano litigato il giorno prima e anche quella stessa mattina. Poi la donna si è allontanata con la figlia fino a raggiungere la casa di campagna del luogo. Qui prima avrebbe impiccato la figlia e poi se stessa. “Siamo tutti sgomenti, sono tragedie che agghiacciano il cuore e mettono inquietudine. Conoscevo bene la piccola Alessandra. L’avevo accompagnata alla prima comunione”. Padre Calogero Calanni, parroco della Chiesa San Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra, fa fatica a parlare.

La ragazza “si sentiva spesso emarginata, non era accolta positivamente dal contesto scolastico. Ci poniamo adesso delle domande – dice – cosa si poteva fare per esser più attenti e premurosi verso ogni famiglia, ognuno di noi è un mistero”. La famiglia di Alessandraseguiva la ragazza”, dice ancora. “Poi c’è stata la fase del Covid che ha bloccato tutto, in questo periodo lungo del Coronavirus e questo ha amplificato anche alcuni problemi e l’amarezza dell’esser soli, del non aprirsi. Il paese è rimasto attonito, raggelato da questa terribile notizia. Chissà cosa è accaduto nella testa della madre, per fare quello che ha fatto”.

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