L’Etna ha ripreso la sua attività dopo quella della scorsa notte. Boati ed esplosioni si avvertono dal cratere di Sud Est del vulcano. L’eco arriva a chilometri di distanza. La nube vulcanica emessa che si è creata ha superato i 3500 metri di altezza e si sta disperdendo verso est. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio Etneo (Ingv-Oe) ha emesso un avviso per l’aviazione (Vona) di colore rosso, il massimo livello di allerta. Al momento l’attività vulcanica non interferisce con dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.
In riferimento alle continue eruzioni dell’Etna riprese da circa una settimana, dopo i fenomeni registrati a febbraio e marzo, che provocarono danni ingenti soprattutto al comparto vivaistico, esprime preoccupazione Coldiretti Sicilia. “Con i nostri tecnici stiamo verificando eventuali danni provocati dalla cenere sulle colture della fascia etnea e al momento non risultano produzioni danneggiate, ma resta alta la guardia”.
“La paura oltre che per gli ortaggi riguarda soprattutto gli eventuali problemi per gli alberi da frutto in fiore e i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo o delle strade rurali. Per pulire le strutture – spiega Coldiretti Sicilia – serve tempo, acqua e, quindi, l’impiego massiccio di manodopera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano. Occorre avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc”.
