Reddito di cittadinanza percepito senza averne i requisiti, denunciati 177 migranti nell’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro impegnati nell’operazione “Tentazione”. Passati al setaccio i percettori di reddito di cittadinanza, questa volta nel comune di San Ferdinando, concentrandosi in questo caso su 200 beneficiari, per la maggior parte domiciliati presso la tendopoli ministeriale. L’operazione si inquadra nel più ampio contesto delle attività di verifica già iniziate nel 2020 dai Carabinieri di Gioia Tauro e che, nelle operazioni rispettivamente denominate Jobless e Jobless 2, avevano permesso di deferire 87 persone, questa volta per la gran parte italiane, alcune persino collegate alla criminalità organizzata della Piana.
Trattandosi di cittadini di nazionalità straniera, l’irregolarità principale ha riguardato il requisito secondo il quale il richiedente poteva usufruire del beneficio economico solo se effettivamente aveva risieduto in Italia da almeno 10 anni di cui 2 anni in maniera continuativa. L’indagine ha avuto inizio dalla lite di uno straniero in un Caf di San Ferdinando, dissidio che aveva richiesto l’intervento dei carabinieri per placare gli animi: i militari, giunti sul posto e comprese le ragioni dell’alterco, si erano però resi conto che, in quel caso, lo straniero si lamentava per la mancata percezione della forma di sussidio, generando nei militari il sospetto che vi potessero essere molti più stranieri in situazione di irregolarità circa il reddito di cittadinanza. I militari della locale Stazione si sono rivolti ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro che, tramite una specifica banca dati, ha fornito ai carabinieri di San Ferdinando l’elenco di tutti i percettori, in ambito comunale, del reddito di cittadinanza.
I risultati hanno indicato come circa la metà dei migranti domiciliati nella tendopoli, avesse presentato domanda per la speciale elargizione: a fronte dei 530 residenti e delle 250 domande presentate, un primo vaglio era già stato effettuato dall’Inps che aveva respinto 50 richieste, per cui 200 sono risultati gli effettivi percettori, dei quali ben 177 ritenuti in posizione irregolare, ovvero l’88%. Le difformità riscontrate hanno consentito di stimare il danno complessivo arrecato alle casse dello Stato a circa 140.590,64 euro, scongiurando però, grazie all’intervento degli uomini dell’Arma che immediatamente hanno iniziato a monitorare l’elargizione del benefit suddetto, un ulteriore ammanco di oltre mezzo milione di euro (571.238,69 euro), somme che i percettori avrebbero altrimenti incassato senza l’attenta attività di analisi condotta dai militari della Stazione di San Ferdinando.
Gli esiti delle indagini sono stati immediatamente trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi, per cui i 177 soggetti sono stati denunciati in stato di libertà per la violazione delle norme a tutela del reddito di cittadinanza, provvedendo inoltre all’immediata comunicazione all’Inps dei nominativi ai quali dovrà essere sospesa l’elargizione dell’emolumento. Le sanzioni previste dal D.L. 4/2019 prevedono pene che possono arrivare sino ai 6 anni di reclusione.