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Aria nelle vene per uccidere i pazienti, all’ergastolo barelliere dell’ambulanza della morte

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Davide Garofalo, uno dei due barellieri delle cosiddette ‘Ambulanze della morte’ è stato condannato all’ergastolo dalla prima Corte d’Assise di Catania a conclusione del processo di primo grado per omicidio aggravato ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’imputato, in qualità di barelliere, è accusato di avere ucciso, tra il 2014 e il 2016, tre persone. Le vittime erano pazienti gravi a cui, secondo, l’accusa, avrebbe iniettato aria nelle vene per causarne il decesso. La Procura aveva chiesto la condanna dell’imputato a 30 anni di reclusione.

Le Iene, in una nota, evidenziano la sentenza relativa all’inchiesta condotta dal programma nel 2017. “La terribile vicenda – fa il punto la trasmissione di Italia1 – è accaduta a Biancavilla (in provincia di Catania) dove la pratica, stando a quanto hanno valutato oggi i magistrati, sarebbe stata quella di accelerare il decesso di alcuni malati molto gravi, durante il trasporto dall’ospedale a casa, in cui si utilizzava un’ambulanza privata, attraverso iniezioni d’aria, al fine di provocare delle embolie”.

“Tale azione sarebbe stata messa in atto per guadagnare più soldi dal servizio di trasporto delle persone ormai decedute, dalle vestizioni delle stesse e dal servizio funebre completo”. Dell’inchiesta, oggi al primo giro di boa, si è occupata la Iena Roberta Rei che ha raccolto per prima la testimonianza di due fratelli titolari di un’agenzia di pompe funebri, divenuti testimoni di giustizia.

 

 

 

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