Garante dei detenuti, Sc: “Palermo città dei diritti, dalla Lega sterile polemica”

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palazzo delle aquile comune pretoria
© Foto M.

Con l’istituzione del Garante comunale per la tutela dei diritti delle detenute e dei detenuti Palermo dà voce a chi non ne ha. “Esprimiamo soddisfazione per una conquista di civiltà e democrazia che mette al centro i diritti umani  fondamentali”, dicono i consiglieri comunali di Sinistra Comune,  Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando, Marcello Susinno.

“L’organismo  si occuperà  di monitorare, visitandoli, i luoghi di privazione della libertà  per rilevare eventuali criticità e trovare soluzioni per risolverle, anche  alla luce della situazione epidemiologica che ha determinato un peggioramento delle condizioni generali di vivibilità negli istituti penitenziari. L’adozione del provvedimento – continuano i consiglieri – fortemente voluto dal Comitato Esistono i Diritti, è un risultato in linea con  il percorso avviato per la costruzione di Palermo come città dei diritti. Lo scopo  è migliorare le condizioni di vita e di inserimento sociale di tutte e tutti, anche delle persone private della libertà personale e promuovere iniziative di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani e dell’umanizzazione delle pene”.

“Ma quando la politica non ha più nulla da dire si affida alle polemiche sterili e, peggio ancora, alla retorica vuota per raccattare qualche consenso. La vicinanza a chi tutti i giorni lavora in condizioni difficili, sotto organico, senza tutte le necessarie tutele, si mostra con i fatti, con i provvedimenti concreti discussi nelle sedi opportune. L’ordine del giorno presentato dalla Lega getta fumo negli occhi e non porterà alcun vantaggio alle questioni poste da molto tempo dalle organizzazioni sindacali delle guardie penitenziarie semplicemente perché le giunte comunali non hanno alcuna competenza in materia”.

“La presentazione di questo ordine del giorno allegato al Regolamento per l’introduzione del Garante – concludono Evola, Melluso, Susinno e Orlandosembra rispondere, piuttosto, ad una logica poco condivisibile che mette i diritti in contrapposizione tra loro: il riconoscimento dei diritti detenuti, attraverso l’istituzione del garante, contro i diritti delle guardie penitenziarie. I diritti non sono mai ‘contro’, ma ‘per’. Sinistra Comune vuole tutelare i diritti di chi, finora, non ha avuto voce e allo stesso tempo tutelare quelli di chi opera all’interno delle carceri tutte le volte che vengono calpestati”.

 

 


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