Con oltre 1.200 migranti l’hotspot di Lampedusa è ormai al collasso. Per cercare di alleggerire la struttura, che ha una capienza di circa 250 ospiti, la prefettura di Agrigento è già al lavoro. Per domani è previsto il trasferimento di 200 migranti sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle (Agrigento). Da qui saranno successivamente trasferiti in centri di accoglienza in provincia di Ragusa. Sulla più grande delle Pelagie, al momento non ci sono navi quarantena. L’Allegra con a bordo 446 migranti ha lasciato nei giorni scorsi l’isola.
Dopo la pausa dovuta al maltempo, sono ricominciati gli sbarchi senza soluzione di continuità. Da ieri sera ad oggi con tre distinti approdi, hanno attraccato dentinaia di persone. In due casi, i migranti sono arrivati a bordo di due veri e propri barconi in legno della lunghezza di appena venti metri, per uno dei quali si è reso necessario l’intervento di una motovedetta della guardia di finanza che ha scortato il natante. Tra gli sbarcati, anche dei neonati. Tutti sono stati trasferiti nell’hotspot che era vuoto ma che si è quindi rimepito in poche ore. “È necessario un incontro col presidente Draghi, con milioni di italiani in difficoltà non possiamo pensare a migliaia di clandestini (già 12.000 sbarcati da inizio anno)”. Lo afferma il segretario della Lega Matteo Salvini, dopo lo sbarco delle ultime ore a Lampedusa.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco dell’isola: “Salvini ha perso il pelo ma non il vizio, è da irresponsabili ricominciare a fomentare odio sociale mettendo ‘gli italiani contro i migranti’. Quanto all’idea della Meloni di attivare un ‘blocco navale’, è una sciocchezza talmente evidente che non merita neppure commenti. L’Italia non può permettersi ambiguità su un tema fondamentale come quello dei flussi migratori, e meno che mai può permettersi di gestire l’arrivo dei migranti con la logica dell’emergenza quotidiana Se ne arrivano tremila o quattromila che facciamo? Servono regole chiare per il soccorso in mare e per il controllo nel Mediterraneo, e servono azioni di tutela dei diritti umani. Al tempo stesso c’è bisogno di meccanismi che salvaguardino Lampedusa e la sua comunità, siamo un territorio di confine non solo italiano ma anche europeo, anche Bruxelles deve assumersi le sue responsabilità”.