È appena terminato l’interrogatorio in Capitaneria di porto di Mazara del Vallo di Giuseppe Giacalone il comandante del peschereccio Aliseo, colpito giovedì scorso dalla Guardia costiera libica. Al suo arrivo al porto Giacalone, con una ferita alla testa, la maglietta ancora sporca di sangue e una benda in testa per le ferite riportate, è stato accompagnato in Capitaneria dove è stato interrogato a sommarie informazioni. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta.
“La Guardia costiera libica ci voleva sequestrare poi non so chi è intervenuto da Roma e poi si è trovata la soluzione”, ha detto Girolamo Giacalone, timoniere dell’Aliseo, parlando con i giornalisti al porto di Mazara del Vallo. “Eravamo in navigazione verso la Grecia, perché l’elicottero della Marina ci aveva invitato a spostarci. Dopo un’ora ci siamo trovati la motovedetta libica che ci inseguiva. I primi colpi erano a salve, ma poi hanno iniziato a colpire i vetri e abbiamo fermato le macchine anche perché il comandante è rimasto ferito”. È’ sempre lui a spiegare che i libici avrebbero sparato “almeno 100 colpi“.
“Io facevo sali e scendi per aiutare il comandante, hanno sparato ovunque, i proiettili hanno perforato le lamiere, se fossimo passati da lì saremmo morti. È stato un miracolo che oggi siamo tutti vivi”.