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Covid, Johnson&Johnson e trombosi: per Janssen il “nesso è plausibile”

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Tra il vaccino Johnson & Johnson e i rari casi di trombosi – esaminati dall’Ema recentemente- c’è un nesso “plausibile”. È la Janssen, azienda produttrice del farmaco, a fare il punto sul vaccino finito sotto i riflettori per le news su eventuali effetti collaterali e a sottolineare l’importanza di osservare sintomi di tromboembolia o trombocitopenia.

“È stata osservata, molto raramente, dopo l’immunizzazione con il vaccino Janssen, una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnate da sanguinamento. Un ruolo causale è considerato plausibile”, sottolinea una nota informativa della Janssen concordata con le autorità europee e l’Aifa, e pubblicata sul sito dell’Aifa. “Questi casi si sono verificati entro le prime tre settimane successive alla vaccinazione e prevalentemente in donne di età inferiore ai 60 anni – prosegue la nota – in questa fase non sono stati identificati fattori di rischio specifici”.  

“I soggetti vaccinati devono essere istruiti a consultare immediatamente un medico se sviluppano sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia, dopo la vaccinazione – prosegue il documento – la trombosi in combinazione con la trombocitopenia richiede una gestione clinica specializzata. Consultare le linee guida applicabili o gli specialisti (ematologi, specialisti nella coagulazione) per diagnosticare e trattare questa condizione clinica”. 

Il vaccino Johnson & Johnson in Italia è raccomandato per gli over 60 dalla scorsa settimana. “Il vaccino Janssen, il cui uso è approvato a partire dai 18 anni di età, dovrà essere preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni, ovvero a coloro che, avendo un rischio elevato di malattia grave e letale, necessitano di essere protette in via prioritaria”, si legge in una nota firmata il 20 settembre da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, e Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

La decisione è arrivata dopo il “pronunciamento dell’Ema”, e dopo il “parere del Cts di Aifa, che ribadisce l’estrema rarità degli eventi di trombosi associata a trombocitopenia descritti a seguito della vaccinazione contro Covid-19 effettuata con il vaccino Janssen – Johnson & Johnson. Considerato che tale vaccino si è dimostrato sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19, si raccomandano le stesse condizioni di utilizzo del vaccino Vaxzevria”, vale a dire il vaccino AstraZeneca.

 

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