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Tre anfore romane, databili tra il II sec a.C. e il II sec d.C. del tipo Dressel 2/4 con bordo arrotondato e anse bifide, sono state rinvenute nello specchio d’acqua antistante a Mondello, a Palermo, grazie all’attività di monitoraggio e vigilanza della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Le anfore, che si trovavano a circa 100 metri di distanza dall’antico stabilimento balneare della borgata marinara, a una profondità di dodici metri, sono state individuate da Stefano Vinciguerra, coordinatore del gruppo subacqueo della SopMare, nel corso di un’immersione.
“È una stagione molto fortunata per l’archeologia subacquea. Nell’arco di pochi mesi – dice l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – nelle acque della Sicilia sono stati individuati, e in molti casi recuperati, importanti reperti relativi a diversi periodi storici: dall’antichità alla prima metà del ‘900. Appena dieci giorni fa, infatti, nelle acque antistanti Ognina, a Siracusa, veniva individuato un aereo risalente alla seconda guerra mondiale. Un ambito, quello in cui opera la SopMare, di grande importanza per il Governo regionale che sta dedicando sempre maggiore attenzione all’attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio sommerso, rafforzando le collaborazioni con organismi nazionali e internazionali”.
“Questo – aggiunge l’assessore Samonà – ci consente di arricchire il bagaglio di conoscenze storiche sul Mediterraneo ma anche di offrire, attraverso gli itinerari subacquei, un’opportunità unica di conoscere la Sicilia attraverso il mare e di trasmettere questa ricchezza culturale ai nostri giovani”.
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