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Pasticceri siciliani a Bergamo, orgoglio e operosità all’insegna della nostra tradizione | EDITORIALE

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C’è una parte della Sicilia operosa in terra bergamasca che, pure osservando le norme anti-Covid, si sta dando un gran da fare per tornare in piena attività da maggio sino all’estate; sono i pasticceri palermitani, messinesi e catanesi che a Bergamo rappresentano e producono – con gli ingredienti freschi, soprattutto latte e ricotta, fatti arrivare appositamente – la classica e tradizionale pasticceria artigianale siciliana, unitamente ai rivenditori di vini che arrivano dalla Sicilia.

Torte, cannoli, torroni, paste alla Martorana e di varie creazioni, vini come lo Zibibbo e il Marsala all’uovo costituiscono la vasta gamma dei prodotti tipici, orgoglio e profumi della nostra Isola, incrementando sempre di più l’apprezzamento dei bergamaschi che – ed è ormai una consuetudine – di solito al sabato e alla domenica mattina affluivano, sino a prima che scoppiasse la pandemia, nelle pasticcerie per acquisti e prenotazioni; nocciole, mandorle, pinoli, noci, marmellate, ricotta e latte fanno arrivare dalla Sicilia, come il richiesto Pistacchio di Bronte.

La loro attività è a conduzione familiare; tengono a precisare di essersi bene inseriti nell’ambiente bergamasco e si considerano anche loro un po’ bergamaschi e questi un po’ siciliani in virtù dell’impresa garibaldina in Sicilia nel corso della quale molti bergamaschi si innamorarono delle belle donne siciliane, sposandole e formando nel Bergamasco famiglie felici. Il legame tra il territorio lombardo e la Sicilia è molto stretto, tanto da far  proclamare, ad iniziativa del Comune locale , “Bergamo, città dei Mille”.

Mario Filippone: Un giorno molti di noi torneranno in Sicilia per restarci, come hanno sempre sperato i nostri avi, i nonni e i genitori. Ma attualmente qui è il nostro lavoro con cui cerchiamo di mantenere viva la tradizione della nostra terra”.

Giulio Nascimbeni:Noi pasticceri siciliani abbiamo una regola fissa: niente macchinari, ma solo lavorazione a mano, secondo tradizione. Ci stiamo organizzando per i tavoli all’aperto, stiamo misurando le distanze da osservare per chi volesse gustare i nostri prodotti all’aria aperta nei giorni di caldo”.

Giuseppe Grado:Insieme ai bergamaschi abbiamo sofferto il dramma del Covid, abbiamo pianto i tanti morti per il virus nelle case di assistenza anziani, e il rapporto e l’affetto tra noi e i bergamaschi si è fatto più intenso”.

Pippo Geremia:La politica leghista? No, la politica non ci interessa, noi pasticceri viviamo solo di lavoro, e ora, con le nuove riaperture puntiamo alla ripresa economica della nostra attività, dopo tanti sacrifici nel lavoro e nelle nostre famiglie”. 

Gino Francavilla: “A richiesta, facciamo anche servizio a domicilio, a Bergamo e provincia. Certo, osservando le regole antivirus”.

Pasticcerie siciliane le troviamo a Bergamo, in via Pignolo, in corso Europa, in via Alberico da Rosciate, nei centri storici, e in provincia da Seriate ad Alzano Lombardo, zona duramente colpita da lutti per Covid e per la quale è ancora aperta l’inchiesta giudiziaria della Procura di Bergamo per accertare eventuali negligenze nell’assistenza anziani .

 

 

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