Il giornalista Pino Maniaci è stato assolto dall’accusa di estorsione ma condannato per quello di diffamazione a un anno e 5 mesi. Secondo la Procura, Maniaci aveva chiesto delle somme di denaro ai sindaci dei Comuni di Partinico e Borgetto, Salvo Lo Biundo e Gioacchino De Luca, in cambio di una linea più “morbida” della sua emittente. E sempre secondo l’accusa, aveva imposto a un assessore di Borgetto, Gioacchino Polizzi, l’acquisto di duemila magliette col logo della sua emittente.
Nel corso dell’arringa difensiva l’avvocato Antonio Ingroia aveva puntato il dito contro il sistema che “impunemente macchia la vita e l’onore di una persona”. Il legale aveva detto al giudice: “La procura ha letto in modo capovolto questa vicenda. Pino Maniaci ha resistito alla corruzione: andava per la sua strada e si è cercato di punirlo. C’è stata una manipolazione del video in cui viene ripreso. Tutta un’operazione per salvare il soldato Saguto. Perché la Saguto andava sempre in caserma e si informava di questa inchiesta?”.
“L’accusa era campata in aria, io ho fatto pure il pm e una cosa del genere non l’avrei mai fatta. Inoltre quella richiesta della procura a undici anni e mezzo di carcere era indecente. Adesso si ristabilisce la fiducia nella giustizia del tribunale di Palermo. A me la frase ‘persecuzione giudiziaria’ non piace ma sicuramente c’è stata una esagerazione è una enfatizzazione dell’accusa”.
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