L’inchiesta sui presunti falsi dati Covid in Sicilia passa a Palermo: il gip di Trapani si è dichiarato incompetente è ha trasmesso i fascicoli alla Procura del capoluogo. Sarà l’aggiunto Sergio Demontis a coordinare l’indagine. Sembra possano essere emessi altri avvisi di garanzia dopo quello all’ormai ex assessore Ruggero Razza che, interrogato dai pm, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Lo stesso hanno scelto di fare ieri due degli arrestati, la dirigente Letizia Di Liberti e Salvatore Cusimano, mentre il terzo arrestato, Emilio Madonia, ha risposto solo in parte alle domande del giudice riservandosi di farlo nei prossimi interrogatori.
Secondo gli inquirenti, avrebbero alterato i dati sui contagi da Covid in Sicilia, poi trasmessi all’Istituto Superiore di Sanità, influenzando così i provvedimenti da adottare sulla base della diffusione del virus. Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dai carabinieri, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 Marzo 2021.
Nell’inchiesta risultano indagati, oltre a Razza, anche il vice capo di gabinetto dell’assessore, Ferdinando Croce e Mario Palermo, direttore del Servizio 4 del Dipartimento retto dalla Di Liberti. Nei giorni scorsi i magistrati hanno disposto l’acquisizione di cellulari, pc e server dell’assessorato. L’inchiesta proseguirà adesso a Palermo. I magistrati vaglieranno le posizioni di altre persone, come quella del commissario per l’emergenza Covid Renato Costa.
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