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INTERCETTAZIONI | Falsi dati Covid, Palermo doveva diventare zona rossa: poi i numeri sono cambiati

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“Ruggero, secondo me, noi, Palermo dobbiamo fare zona rossa. 500 positivi solo in provincia di Palermo, di cui 250”. “Oggi?”. “Si’, di cui 255 solo in città”. A parlare sono la dirigente della Regione siciliana Letizia Di Liberti e l’assessore Ruggero Razza, entrambi indagati per i dati falsificati sul Covid. Come emerge dalle intercettazioni dallo scorso 19 marzo, doveva essere dichiarata la zona rossa. “Ti mando ora tutti i comuni della provincia. Abbiamo controllato i laboratori, i comuni“, aggiunge Di Liberti.

“È che ci sono in tanti comuni, ci sono comuni con 39, 29, ci sono nuovi focolai”. “Stasera ne dobbiamo parlare, voglio anticiparlo alpPresidente”, replica Razza. E così poche ore dopo parla con Musumeci, estraneo a tutta la vicenda. Così emerge che Palermo dovrebbe diventare zona rossa. Ma all’indomani i dati cambiano all’improvviso. E Palermo è rimasta zona arancione.

Razza poi, stando a quanto scritto nell’ordinanza che riporta le intercettazioni, avrebbe informato il presidente Musumeci sull’effettiva situazione dei contagi a Palermo e provincia. Gli spiega che sono stati superati i 250 contagi per 100mila abitanti e che occorre istituire la zona rossa. Si decide di informare prima il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e il sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando.

Razza:Ti volevo dire che abbiamo una situazione molto difficile a Palermo e provincia. L’ incidenza ha superato la quota dei 250 per 100.000 abitanti e solo oggi superiamo i 400 casi solo a Palermo”.

Musumeci: “Minchia”. Razza:Si impone la necessità di dichiararla zona rossa su tutta la provincia. Questo ovviamente, secondo me, dobbiamo un attimino calibrarlo e capire come farlo. Non so se tu vuoi sentire Orlando”. Musumeci:E certo”.

Razza: “Il Dipartimento farà la proposta questa sera, decidiamo se glielo vogliamo dire oggi o se glielo vogliamo dire domani, perché se glielo diciamo ad Orlando se la vende subito”.

Musumeci:Sì, se la vende subito, il problema è capire se siamo in condizione di potere avvisare poi domani in tempo utile. Questo è il discorso, perché non è che glielo possiamo comunicare due ore prima alla gente”.

Poi il silenzio, e il 20 marzo il presidente della Regione chiede al suo assessore novità sulla zona rossa a Palermo ma Razza  “tergiversa nella risposta – scrive il gip –  racconta che non è più necessaria in quanto, dall’analisi dei dati, hanno accertato che l’area interessata (Palermo e Provincia) si trova al di sotto della soglia di 250 contagi per 100.00 abitanti”. 

 


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