Intimidazioni al sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi. Al primo cittadino dimissionario della cittadina in provincia di Palermo sarebbe stata indirizzata una busta con dentro un proiettile. A renderlo noto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che ha espresso la propria vicinanza al sindaco.
“Sono solidale con Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone, che ha avuto comunicato dalle forze dell’ordine di avere intercettato, lo scorso 4 marzo, una busta contenente un proiettile ed esplicite minacce. A Nicolosi – aggiunge Miccichè – rivolgo l’invito a proseguire nel suo impegno per la lotta alla legalità che ha intrapreso negli ultimi anni nella città da lui amministrata, Corleone”.
Sono stati giorni duri per Nicolosi che nei giorni scorsi è finito nella bufera per la vicenda legata al vaccino anti-Covid. La prima settimana di marzo, infatti, i carabinieri del Nas hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese, che a metà febbraio, alcuni non rientranti tra le categorie stabilite dalla legge hanno usufruito dei sieri. Nelle maglie degli investigatori, sono finiti lui e componenti della Giunta. Immediata la difesa del sindaco che si è giustificato sostenendo che il ruolo ricoperto lo farebbe rientrare nelle categorie con priorità: da qui la decisione di richiedere il farmaco per eliminare il pericolo del contagio e garantire così la continuità amministrativa del Comune. Anche in quell’occasione, Miccichè aveva espresso solidarietà nei confronti di Nicolosi che, però, travolto dalle critiche, l’8 marzo, ha deciso di dimettersi.
Le dimissioni però, a norma del Testo Unico degli Enti Locali, diventano efficaci e irrevocabili trascorsi venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio, Nicolosi quindi è ancora il sindaco di Corleone a tutti gli effetti.