Il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura distrettuale etnea, ha emesso un decreto di amministrazione giudiziaria, per la durata di un anno, per nove società, direttamente o indirettamente, poiché intestate a strettissimi congiunti, riconducibili a Giuseppe Raffaele Nicotra 64 anni, di Aci Catena, nel catanese, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, società operanti nel settore del commercio al dettaglio e all’ingrosso di prodotti alimentari, della gestione ed elaborazione di dati contabili amministrativi e commerciali e della compravendita di immobili, con un volume complessivo d’affari, ad oggi, ammontante ad oltre 30 milioni di euro.
Il provvedimento in questione è stato notificato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania e mira, si legge in una nota, a “bonificare ed impermeabilizzare il complesso delle strutture imprenditoriali facenti capo a vario titolo a Giuseppe Raffaele Nicotra, la cui gestione è fortemente sospettata di essere stata orientata al fine di agevolare la famiglia mafiosa etnea Santapaola – Ercolano, di cui già pregresse attività investigative e le conseguenti vicende giudiziarie avevano certificato la particolare vicinanza di Giuseppe Raffaele Nicotra, in particolare, al ‘gruppo di Acicatena’“.