“Mai come quest’anno, in un Paese addolorato e assediato dall’emergenza sanitaria, è fondamentale ritrovarsi, seppure a distanza, per ribadire e tenere fermi i valori della legalità e dell’antimafia”, lo dice Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso a Capaci e presidente della fondazione che del giudice porta il nome, in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
“È forte il timore che la solitudine e l’impossibilità di aggregarsi – aggiunge – rendano più vulnerabili persone già esposte al rischio di condizionamento e intimidazione da parte della criminalità organizzata. Come è alto il rischio che le mafie approfittino della crisi profonda della nostra società per radicarsi e recuperare un consenso diffuso”.
“Per questo – prosegue Maria Falcone – è doveroso e giusto continuare a percorrere la lunghissima marcia della memoria che ci porta in ogni angolo del Paese nel ricordo di chi si è battuto fino alla morte per la giustizia e di chi semplicemente ha avuto la cattiva sorte di trovarsi nella traiettoria di una pallottola assassina destinata ad altri”.