Il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, e la sua Giunta, rientrerebbero tra i furbetti del vaccino anti-Covid: i carabinieri del Nas, infatti, hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese, che a metà febbraio, alcuni non rientranti tra le categorie stabilite dalla legge ne hanno usufruito. Secondo gli investigatori, ci sarebbero pure il primo cittadino e i suoi assessori.
I militari hanno effettuato dei controlli a campione su 200 delle 800 somministrazioni che sono state eseguite e, al momento, hanno accertato sei casi di irregolarità. Nicolosi rimanda le accuse al mittente spiegando di aver avvertito il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Il sindaco è l’autorità sanitaria del territorio e per questo mi sono vaccinato, l’ho fatto alla luce del sole. Ho scritto una lettera al governatore dicendo che i sindaci e gli amministratori dovevano essere vaccinati insieme agli operatori sanitari”.
“Del resto – aggiunge Nicolosi – è incomprensibile il motivo per cui gli amministratori non rientrino tra le categorie a cui dare priorità visto che il sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio e che gli assessori in questo periodo di chiusura e smart working hanno lavorato per non fare bloccare la macchina amministrativa. Ritengo sia stata una grande dimenticanza da parte dell’organizzazione. Veniamo a contatto quotidianamente con i cittadini e nelle nostre zone il virus ha circolato provocando chiusure e centinaia di positivi.
Noi non abbiamo commesso alcun abuso. Sono molto sereno”.
“All’Anci questa questione è molto dibattuta – conclude Nicolosi – e ci sono tanti sindaci che chiedono il vaccino per proseguire il lavoro che ormai va avanti da un anno. Se si fermano gli amministratori, si blocca tutto. Con questo spirito ho deciso di vaccinarmi. E non voglio neppure far valere il fatto che ho quasi 80 anni. Il nostro ruolo nei territori mai come oggi è fondamentale e lo dobbiamo fare in sicurezza”.