“Il Tar boccia il Comune di Palermo, i lavori per l’apertura dell’Ostello Bello potranno partire”. A rivelarlo è Alessandro Anello, responsabile cittadino della Lega, consigliere comunale e vice presidente della VI commissione Attività produttive. “Il tribunale amministrativo regionale, il 10 febbraio, ha annullato il provvedimento del 17 luglio 2020 con cui Palazzo delle Aquile aveva negato il permesso di costruire per una pretesa difformità delle opere oggetto di istanza con lo strumento urbanistico, rispetto al progetto per l’apertura della struttura turistico-ricettiva nell’edificio dell’ex centrale termoelettrica alle spalle del Castello a Mare. Una clamorosa bocciatura per la burocrazia targata Orlando, un mostro che sembra fare di tutto per ostacolare gli imprenditori, i giovani, chi ha idee e voglia di fare”.
La decisione dei giudici amministrativi sblocca di fatto la nascita anche a Palermo dell’ostello più famoso d’Italia, una realtà da 250 dipendenti e 180 mila visitatori l’anno con sedi a Milano, Como, Assisi e in Birmania, fondata da tre giovani, tra cui Carlo Dalla Chiesa, figlio di Nando e nipote del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
“Il 9 agosto 2019 – spiega Anello – l’Amministrazione comunale aveva rigettato l’istanza avanzata dalla società immobiliare che fa capo alla cordata di imprenditori volta ad ottenere l’autorizzazione ai lavori di ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d’uso dell’immobile (da attività non residenziale produttiva a ricettiva), sostenendo la non conformità al piano urbanistico”. Da quanto spiega Anello, pare che il Comune avesse fondato il diniego – quanto alle porzioni dell’unità edilizia ubicate in zona destinata a parcheggio e in zona F16 (area ferroviaria e portuale) – su un’interpretazione dell’articolo 26 della legge regionale 16/2016. Un’impostazione ritenuta errata dal Collegio giudicante della seconda sezione del Tar siciliano.
“Al di là degli aspetti strettamente tecnici della vicenda – dice ancora Anello – non è accettabile che l’Amministrazione comunale si sia presa quasi due anni per dare una risposta, per giunta negativa e oggi clamorosamente giudicata infondata, bloccando per un tempo così tanto lungo chi si impegna per fare impresa credendo nelle potenzialità turistiche della città, con la prospettiva della creazione di posti di lavoro, senza contare la riqualificazione della zona adiacente al porto. Una vicenda emblematica – conclude Anello – che si aggiunge al ricco festival degli orrori della giunta Orlando: le attività produttive del centro danneggiate dalla Ztl, i cimiteri al collasso con le sepolture negate, la tassa dell’immondizia in aumento rispetto ad un servizio sempre peggiore, il problema della sicurezza del ponte Corleone con la viabilità al collasso e molto, molto altro: un’agonia figlia dell’inefficienza che pesa come un macigno sulle spalle dei palermitani”.
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