Covid e cultura: perché in epoca di pandemia ogni commistione è possibile, quasi d’obbligo, per non inaridire sotto la lente d’ingrandimento di dati, curve di contagio e indici Rt. La proposta arriva dal consigliere comunale di Palermo, Milena Gentile del Pd che ha proposto al sindaco Leoluca Orlando e alla Giunta di aderire all’iniziativa “La Cultura Cura” e aprire quindi i luoghi culturali della città al Piano nazionale di vaccinazione.
“Un’ampia eco internazionale sta accompagnando le adesioni all’iniziativa ‘La Cultura Cura’ di numerose istituzioni culturali in tutto il Paese – dice Gentile – tra le quali il Museo di Capodimonte, il Chiostro del Bramante, i Musei Civici fiorentini, il Teatro Parenti di Milano, il Castello di Rivoli con il Museo d’Arte Contemporanea etc., dimostrando la necessità diffusa di ridare centralità nella ripartenza alla cultura e ai luoghi della bellezza”.
A Palermo, secondo l’esponente di Palazzo delle Aquile, si potrebbero individuare Palazzo Sant’Elia, il Loggiato di San Bartolomeo, i Teatri comunali, ma anche “lo Spasimo, l’atrio della Biblioteca comunale e tanti altri luoghi della cultura e della bellezza sarebbero ideali perché la campagna vaccinale che stiamo per affrontare si svolga in modo diffuso nei luoghi maggiormente ricchi di cultura e bellezza della nostra Città, distante dagli ospedali”.
“Pur sapendo che il Sindaco di Palermo ha già messo a disposizione per la campagna vaccinale i padiglioni dell’ex Fiera – conclude Gentile – è importante sottolineare la doppia valenza di questa campagna: fare coincidere il ritorno alla vita che si avrà con la diffusione delle vaccinazioni con il ritorno ai luoghi dell’arte e, nel contempo, affermare con un forte messaggio simbolico che la ripartenza del Paese deve vedere la centralità della cultura come indispensabile antidoto al razzismo, al sessismo e a tutta la sottocultura che pervade questo tempo”.
