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Covid, contagi in calo in Sicilia ma ancora morti: 866 nuovi casi, 34 le vittime

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Sono 886 i nuovi contagi da Coronavirus in Sicilia riportati oggi nel bollettino del ministero della Salute: si arriva così ad un totale di 138.739 casi da inizio pandemia. Sfortunatamente, continuano a salire i morti: sono 34, in tutto 3.579 da quando si è manifestata l’emergenza. I dimessi sono  1.343 per una cifra complessiva di 94.038 pazienti guariti. Attualmente positivi ci sono 41.122 soggetti. I tamponi effettuati sono ora 1.863.593 di cui 24.130 eseguiti in 24 ore.

Ecco il dettaglio dei contagi per provincia: 186 a Catania, 345 a Palermo, 123 a Messina, 70 a Ragusa,  33 a Trapani, 13 a Siracusa, 63 ad Agrigento, 40 a Caltanissetta, 13 a Enna.


Vaccino anti-Covid: gli operatori sanitari testimonial della campagna della Regione Siciliana


Prosegue intanto la campagna di vaccinazione promossa dalla Regione Siciliana che in questi giorni ha varato pure il suo piano di comunicazione. Testimoniale d’eccezione, sono proprio gli operatori sanitari, gli “angeli” che da circa un anno si prendono cura dei pazienti Covid senza lesinare energie. Sono loro che consigliano “fidati della scienza” per cercare di scardinare le perplessità di chi nutre dubbi nei confronti dei sieri che, invece, pare siano l’unica via d’uscita per annientare la recrudescenza del virus.

Purtroppo continuano i comportamenti a rischio e quindi contrari alle restrizioni imposte per il contrasto all’epidemia in corso. A Caltanissetta, sono stati multati i clienti e il titolare di un bar colti a bere dentro il locale e privi della mascherina protettiva. Per loro, multe salate e sigilli per cinque giorni all’attività.

Negli ultimi due giorni, la Sicilia è tornata in cima alle classifiche italiane per contagi. Il passaggio alla fascia di rischio più bassa non può e  non deve dare la stura ad un processo mentale che possa far pensare ad un “liberi tutti” perché come sostengono gli esperti di livello nazionale, la pandemia è ancora da debellare. Scongiurato un lockdown come quello dello scorso anno non è possibile fare un passo avanti e due indietro: il rischio di far impennare di nuovo la curva dei contagi esiste. Per di più, ai comuni mortali, è ancora negata la possibilità di comprendere perché le multinazionali possano contravvenire ai contratti sottoscritti, inviare forniture inferiori a quelle pattuite.

 

 


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