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“Il nostro obiettivo a breve è rientrare nella zona gialla e per raggiungerlo c’è bisogno della responsabilità e della condivisione di tutti”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Caltanissetta. “Abbiamo vinto la battaglia. Se non avessimo dichiarato la zona rossa il 17 gennaio, saremmo stati condannati a restrizioni massime per tutto il mese febbraio. Certo non è ancora vinta la guerra e, dunque, resta massima l’allerta perché, se dovessero emergere particolari esigenze, sarò pronto ad adottare provvedimenti specifici limitati ai focolai di contagio evidenziati”.
“Speriamo che da Roma arrivino presto i sostegni agli operatori economici, di cui c’è tanto bisogno. Questa crisi di governo non ci aiuta ad accelerare i processi di sostegno concreto e celere”, aggiunge Musumeci. “Le due settimane di zona rossa ci consentono di poter finalmente passare alla zona arancione perché si è dimezzato il numero dei contagi e si è ridotto quello delle perdite umane. Abbiamo avuto ragione: pensavamo di dover anticipare la zona rossa per evitare la degenerazione che ci avrebbe costretto per tutto il mese di febbraio a restare chiusi. È chiaro che la zona arancione non è il massimo, noi puntiamo alla zona gialla e, perché no, alla fine a quella bianca, ma dipende da tutti, dalla responsabilità di ciascuno”.
“Speriamo che arrivino i vaccini. Eravamo i primi in Italia per campagna di vaccinazione, abbiamo somministrato oltre 150.000 dosi secondo il protocollo stabilito dal ministero della Sanità e dall’Istituto superiore di sanità. Abbiamo neutralizzato i furbetti (del vaccino, ndr), che non mancano mai in ogni regione e in ogni territorio. Se qualche dipendente pubblico ha sbagliato, pagherà. Non bisogna mai speculare o cogliere occasioni di opportunità a danno di altri, degli indifesi e di chi ha diritti da tutelare prima di altri”.
“Speriamo che nel mese di aprile si possa finalmente arrivare a una riapertura che metta gli operatori economici nelle condizioni di tornare a lavorare e guadagnare, di uscire da questo tunnel dove il buio sembra avere spento la speranza. La speranza rimane in vita, va alimentata non solo dalla forza di ognuno di noi ma anche dai comportamenti. Sono sicuro che presso vinceremo anche questa battaglia”.