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Vaccino anti-Covid, AstraZeneca taglia le forniture: in Italia 60% di dosi in meno

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Non bastavano i tagli alle dosi di vaccino anti-Covid che questa settimana hanno falcidiato le scorte di molte regioni in Italia. Sembra se ne preannuncino altri. L’AstraZeneca, infatti, ha reso noto che invierà il 60% in meno della fornitura destinata al Paese. La Sicilia, durante la settimana appena trascorsa, ha già patito una diminuzione di 11.700 unità, si trova in “zona rossa”, insieme alla Provincia Autonoma di Bolzano, ed è funestata da un costante aumento dei contagi.

Ieri, il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri hanno incontrato i vertici della AstraZeneca che ha confermato la riduzione. In Itali, quindi, arriveranno 3,4 milioni di dosi di vaccino invece di 8.

“Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid – scrive su Facebook il premier Giuseppe Contesono preoccupanti. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate”.

“Ma ancora più preoccupanti – prosegue il premier – sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni”.

Poi il premier conferma che nel corso dell’incontro con i vertici del colosso farmaceutico è stata ribadita il taglio alle forniture e profila il ricorso alle vie legali: “Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”. 

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