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Omicidio Vannini, accuse pesanti tra Nuzzi e Selvaggia Lucarelli dopo l’intervista a Ciontoli

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Duro scontro tra i giornalisti Gianluigi Nuzzi e Selvaggia Lucarelli. Quest’ultima è stata criticata dal conduttore di Quarto Grado per l’intervista ad Antonio Ciontoli, condannato a 14 anni di reclusione per l’omicidio di Marco Vannini nel 2015. Secondo Nuzzi, sarebbe stato leso il diritto di replica della famiglia della vittima. Lucarelli, invece, afferma di aver invitato i Vannini ad un confronto “comprensibilmente rifiutato“.

Marina Conte, madre del ragazzo ucciso, però, ha fatto sapere che al suo rifiuto sarebbe seguito il diniego alla possibilità di dire la sua. “Mi sembra chiaro – scrive Nuzzi sui social –  che la crudeltà della famiglia Ciontoli, evidenziata nelle motivazioni della sentenza del processo d’appello bis, si sposi alla perfezione con queste proposte indegne”, ha affermato riferendosi alla Lucarelli.

Poi Nuzzi passa a rassegna il curriculum della collega evidenziando quelli che secondo lui sarebbero i difetti che potrebbero denotarne scarsa professionalità: “È diventata giornalista pubblicista a 44 anni, fa la giudice in un programma di ballo”. La risposta è arrivata attraverso un articolo scritto su Il Fatto Quotidiano, giornale per cui la Lucarelli cura pure una rubrica. Sarebbe stato quindi Ciontoli a chiedere “di poter incontrare in trasmissione Marina e Valerio e noi abbiamo girato la proposta ai genitori di Marco, che tramite il loro legale hanno ringraziato, ma comprensibilmente rifiutato. Abbiamo anche informato gli stessi che avrebbero potuto replicare”.

“In una successiva email dell’avvocato – continua – ci è stata negata l’autorizzazione per l’utilizzo delle foto di Marina, Valerio e Marco Vannini, nonostante tali foto e video circolino da anni su tutti i media e non siano state diffuse dalla famiglia Ciontoli. E nella stessa missiva ci è stato precisato che ‘una situazione come quella prospettata dovrebbe essere gestita con imparzialità, atteggiamento che i coniugi Vannini non ritengono di dover riconoscere alla giornalista Selvaggia Lucarelli”.

La madre della vittima, poi, avrebbe diramato un comunicato stampa in cui tra le altre cose scrive “mi chiedo perché questo signore continui a godere di ampie protezioni”, riferendosi a Ciontoli” aggiungendo che le sarebbe stato negato il diritto alla replica. “Mi sembra evidente – ha aggiunto la Lucarelliche le accuse di parzialità e le antipatiche insinuazioni su ipotetiche ‘ampie protezioni’ di cui godrebbe Ciontoli siano argomenti inaccettabili, a cui non intendo comunque rispondere per il rispetto che si deve al dolore altrui”.

Dopo l’analisi dei contenuti, arriva la stoccata al collega che l’ha implicitamente tacciata di scarsa professionalità: “In un video inquietante di pochi secondi, con un ghigno feroce, mi ha chiamata ‘pubblicista che si è permessa di invitare Vannini in un confronto con l’assassino del figlio’. Ricordo al giornalista che questo è il mio unico appuntamento in tv con la triste vicenda. Lui e il suo ghigno non solo sono da anni in tv con la foto di Marco Vannini sullo sfondo, ma hanno invitato più volte Antonio Ciontoli. E visto che Nuzzi è di memoria corta, gli rammento anche che tramite una nota giornalista ha fatto arrivare il suo invito a cena a Ciontoli e al suo avvocato. Io e il mio ghigno, però, non ci indigniamo”.

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