Fino alle 14 di ieri pomeriggio le scriveva complimenti su Facebook, oggi sembrerebbe abbia confessato l’omicidio della fidanzatina, Roberta Siragusa, trovata morta in un burrone a Caccamo, in provincia di Palermo. A condurre sul posto i carabinieri sarebbe stato proprio lui, il 19enne Pietro Morreale. Una vicenda su cui farà chiarezza la Procura competente di Termini Imerese e sulla quale occorre la dovuta prudenza nel rispetto della vittima e di tutti i personaggi coinvolti. Nonostante i contorni di questa storiaccia non siano ancora ben delineati, sul profilo Facebook dell’indagato si è scatenata la rabbia incontrollata di centinaia di utenti che hanno scritto insulti e minacce di ogni tipo.
A Pietro Morreale, in questi minuti viene augurato di tutto: dalla morte alla galera a vita, da sofferenze indicibili alla richiesta, ovviamente senza possibilità di un seguito, di un incontro. Perfino la morte. C’è stato pure chi si è trasferito sul profilo della giovane Roberta per proseguire con gli anatemi, commentando il suo ultimo post nei confronti della fidanzatina: “Amore mio bedda!“. Scriveva così Pietro alle 14,14 di ieri. Il sindaco di Caccamo, Nicasio Di Cola, si è recato presso l’abitazione della famiglia Siragusa. “Conosco entrambe le famiglie e mai e poi mai avrei potuto immaginare questa immane tragedia che lascerà per sempre il segno nella nostra Comunità. Sono stato a casa della famiglia della giovane ragazza, ci siamo abbracciati con il cuore e con gli occhi.Non aggiungo altro. Sono distrutto”. Poi annuncia per domani il lutto cittadino.
Di Cola confermerebbe anche le indiscrezioni secondo cui i ragazzi, ieri sera, sarebbero stati visti in una villetta nella zona Monte Rotondo, nonostante la zona rossa, terminando la serata con una scenata di gelosia. Pare, infatti, che gli investigatori stiano battendo la pista della discussione finita male.
+++ Aggiornamento delle 20,20 del 24 gennaio. “Il nostro assistito non ha mai confessato alcun omicidio. Per ora si trova nei locali della caserma di Caccamo ma non è ancora stato interrogato”. Lo ha detto all’Adnkronos l’avvocato Angela Maria Barillaro che con il collega Giuseppe Di Cesare difende Pietro Morreale, il ragazzo di 19 anni che questa mattina si è presentato con il padre in caserma e ha fatto ritrovare il cadavere della fidanzata 17enne in un burrone a Caccamo (Palermo). Ma contrariamente a quanto emerso in un primo momento non avrebbe confessato l’omicidio. “È vero che si è presentato in caserma per indicare il luogo del ritrovamento del cadavere, altro non possiamo dire al momento. Più in là potremo dire di più. Non è stato comunque emesso alcun provvedimento nei suoi confronti”, dice l’avvocato.