“Per la Sicilia i fondi europei gestiti nell’ambito del Programma di sviluppo rurale sono vitali per lo sviluppo locale dei territori, soprattutto in agricoltura, assurda la proposta delle regioni del Settentrione, Veneto ed Emilia Romagna in testa, di ripartire a loro vantaggio le risorse finora assegnate: 400 milioni di euro che verrebbero sottratti all’Isola e ad altre regioni del Mezzogiorno. Una rapina”. Lo dice Giuseppe Sciarabba, responsabile regionale del dipartimento Fondi europei della Lega Sicilia.
Il riferimento è all’esito della riunione in video conferenza della commissione Politiche agricole in Conferenza Stato-Regioni alla quale hanno partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla, il dirigente generale del dipartimento regionale Agricoltura e Autorità di gestione del Psr Sicilia, Dario Cartabellotta, e il dirigente dell’Area 2, Nino Drago.
“Condivido le posizioni critiche espresse dall’assessore Scilla e dal dirigente generale Cartabellota rispetto alla proposta formulata dalle regioni del Settentrione – continua Sciarabba – che vorrebbero azzerare quello da loro considerato (erroneamente) un criterio di riparto ‘iniquo e a chiaro vantaggio del Sud’. Non è così. E stavolta non regge neanche l’eterna narrazione di una Sicilia sprecona, che non riesce a spendere i fondi dell’Unione Europea”.
“A dicembre, infatti, con 368 milioni l’Isola ha raggiunto e superato l’obiettivo di spesa del Psr per il 2020, ben 71 milioni al di sopra della soglia di 297.322.910,08 euro fissata dall’Unione europea per il disimpegno automatico. Un grande risultato – conclude Sciarabba – a dimostrazione che alla Regione c’è anche una buona burocrazia che lavora bene e non fa tornare indietro i soldi dell’Europa, oltre un miliardo e 189 milioni già erogati ad agricoltori siciliani, Comuni ed altri enti pubblici, parrocchie e associazioni senza scopo di lucro, tutti soggetti beneficiari dei fondi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020″.