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VIDEO| Bancarotta fraudolenta, arrestati gli imprenditori Mazzara

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Tre noti imprenditori palermitani del settore dell’abbigliamento sono stati arrestati dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo con l’accusa, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta autoriciclaggio e reimpiego di capitali illeciti. Per loro è scattata anche la misura interdittiva del divieto per 12 mesi di esercizio di attività d’impresa. Adesso si trovano ai domiciliari.

I destinatari del provvedimento cautelare sono Vito, Vincenzo e Marco Mazzara, storicamente attivi nel settore della vendita di abbigliamento, ai quali vengono contestati a vario titolo i reati di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e reimpiego di capitali illeciti.

Le Fiamme gialle hanno eseguito anche il sequestro preventivo delle quote societarie di due società e di un negozio di abbigliamento ancora attivo a Palermo. Le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo e condotte dagli investigatori del gruppo Tutela mercato capitali del nucleo di Polizia economico-finanziaria del capoluogo, hanno fatto luce su un complesso sistema di società, pensato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, nell’ambito del quale le persone giuridiche coinvolte, alle quali hanno fatto capo nel tempo 7 punti vendita in zona Resuttana – San Lorenzo e in zona Politeama, erano una la continuazione aziendale dell’altra, con analogo oggetto sociale, soci e coincidenza di sedi operative ed asset aziendali.

Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero svuotato ciclicamente le società mediante cessione e affitti di rami d’azienda. In tal modo le società fallivano ma l’attività di vendita al dettaglio di abbigliamento continuava con una nuova compagine appositamente costituita.

Sono tre le società fallite dal 2015 al 2018 che hanno accumulato un passivo fallimentare per circa 4,5 milioni di euro a danno dei fornitori e dell’erario (nei cui confronti il debito è pari ad oltre 2 milioni di euro).

“Il collaudato schema fraudolento – spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle – è stato da ultimo replicato con due ulteriori società di recente costituzione, che hanno già accumulato altri cospicui debiti pari a oltre 400.000 euro, oggetto dell’attuale provvedimento di sequestro unitamente all’unico punto vendita ancora attivo nel centro di Palermo”. 

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