Un tempo, nelle nove notti che precedevano il giorno di Natale, nelle vie, nelle piazze e nei vicoli del centro storico di Palermo, un gruppo di suonatori di cornamusa, fermandosi davanti alle immagini dei Santi, cantavano ininterrottamente alcune canzoni, denominate “ninnarelle” che ricordavano la nascita del Bambinello.
Questi suonatori, erano accompagnati da diversi violinisti, per lo più ciechi, che nonostante il freddo erano guidati da fanciulli con il fanale acceso. Alla fine di ogni canto, riscuotevano pochi bajocchi (monete). Poi si spostavano in un luogo vicino per ricominciare a suonare e cantare, seguiti dai popolani che si univano a loro.
La Novena dei cantastorie ciechi finiva un giorno prima della Novena del calendario. E da ciò si ebbe il proverbio: l’orvi fannu nasciri a lu Bamminu un jornu prima (i ciechi fanno nascere Gesù Bambino un giorno prima).
Fu il Papa Liberio che nel 334, fissò il giorno 25 dicembre come data ufficiale del Santo Natale. Due sono le ipotesi perché scelse questo giorno.
Durante l’Impero Romano, il 25 dicembre coincideva con il solstizio d’inverno e si celebrava la festa del Sol Invictus, il “Sole nascente di nuovo”, in onore della divinità Mitra, vincitrice delle tenebre. Per celebrare questa divinità, l’imperatore Aureliano nel 274 aveva fatto edificare un grandioso tempio la cui inaugurazione avvenne proprio il 25 dicembre. I Romani, secondo le conoscenze astronomiche del tempo, credevano che il solstizio d’inverno cadesse il 25 dicembre, e non il 21, come stabilirono nei secoli successivi studi più approfonditi. La vita allora era regolata dalla luce naturale.
Il solstizio d’inverno, pone fine al giorno più corto ed indica l’inizio del periodo di maggior luminosità con l’allungarsi delle giornate, e quindi di maggior vitalità e gioiosità. Questa festa, quindi era pagana ma la Chiesa preferì coglierne il significato simbolico e trasferirlo in Cristo. Nella religione Cattolica, Dio è il vero Sole, che viene in questo mondo per sconfiggere le tenebre.
Una seconda ipotesi invece ritiene, in rapporto a studi sui calendari, che il 25 dicembre fosse proprio il giorno della nascita di Gesù.