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“Quando siamo partiti col metodo a zona avevamo un Rt all’1,7 riportato 0, 86, tanto che confidiamo nelle prossime settimane di riportare tutte le regioni in area gialla. Però la situazione resta difficile in tutta Europa, hanno numeri in crescita, in alcuni casi in forte crescita. Il virus continua a circolare, si lascia piegare ma non sconfiggere“. Così il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Zona rossa: dal 24 al 27 dicembre e poi ancora dal 31 dicembre al 3 gennaio. Infine dal 5 al 6 gennaio. Chiusi negozi, centri estetici, bar e ristoranti.“Misure restrittive e aiuti economici devono viaggiare insieme”, ha detto Conte. “Chi subisce danni economici deve essere subito ristorato. Nel decreto subito gli indennizzi”.
Sarà possibile ricevere in casa due non conviventi dalle 5 alle 22. Consentita attività motoria vicino casa e attività sportiva individuale.
Zona rossa nei festivi e prefestivi, arancione giorni feriali. In zona arancione si resta nei comuni, tranne sotto i 5mila abitanti
Vaccini. “Non prevediamo obbligatorio il vaccino: lo offriamo facoltativamente ma abbiamo già iniziato a promuovere una campagna per spiegare a tutti che il vaccino sarà testato dalle istituzioni più accreditate in Europa e sarà sicuro. Sarà offerto a tutti e speriamo che tutti si predispongano ad accogliere questo trattamento”.
C’è una “forte preoccupazione che la curva dei contagi possa subire un’impennata nel periodo natalizio, il Cts, nei giorni scorsi, ha espresso in un verbale forte preoccupazione per assembramenti legati alla diffusa voglia, anche comprensibile, di socialità. Dobbiamo quindi intervenire, e non è una decisione facile ma sofferta, per rafforzare il sistema di misure e cautelarci meglio, anche in vista della ripresa delle attività a gennaio”.
Scuola. Impossibile per il capo del governo differenziare orari a livello nazionale. Programmato un recupero della didattica in presenza a partire dal 7 gennaio: “È difficile integrare il sistema del trasporto scolastici con orari differenziate e le esigenze delle singole realtà. Farlo a livello nazionale era impossibile, per questo stiamo cercando di farlo a livello territoriale con tutte le autorità locali che stanno partecipando a questi tavoli”.
Ritorna l’autocertificazione. Il decreto è concepito come forte limite alla circolazione. Si uscirà di nuovo con l’autocertificazione.
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