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I pescatori liberati, il vescovo di Mazara: “Ora navi militari al confine delle acque”

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“Portate le nostre navi della Marina Militare al limite delle acque territoriali libiche e fate sorvolare dai nostri aerei la zona al limite della ‘no fly zone’ per dare un segnale, per dimostrare che ci siamo e che non siamo disposti ad accettare ancora lungo questi diktat del governo di Bengasi”. Lo ha detto il vescovo di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero parlando con i giornalisti dopo la liberazione dei pescatori.

Il presule ha lanciato un appello per evitare ulteriori sequestri in futuro, per questo ha chiesto l’utilizzo degli aerei militari. Per monsignor Mogavero il “caso” dei 18 pescatori riporta alla luce l’annosa questione delle acque internazionali: “Chi ha la responsabilità deve impegnarsi affinché questi episodi non si ripetano più; in altri tempi abbiamo tollerato episodi simili che si sono conclusi in tempi molto più ravvicinati. Adesso diciamo che è stata superata ogni misura”.

Nei giorni scorsi aveva invocato perfino il ricorso alle forze speciali per liberare i marittimi mazaresi giudicando la loro detenzione un’ingiustizia “Perché non ci sono ragioni che giustifichino questo durissimo e gravissimo atto di ostilità”.

 


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