Morire a 11 mesi per una banale occlusione intestinale. Sarebbe stato questo il destino della piccola Chloe che nel luglio del 2017 è entrata all’ospedale Garibaldi Nesima per non uscirne viva. Per questo motivo, il gup di Catania, Anna Maria Cristaldi, ha rinviato a giudizio nove medici e chirurghi pediatrici dell’ospedale Garibaldi Nesima. Per quattro medici e altrettanti chirurghi il reato ipotizzato è di omicidio e lesioni colpose.
A uno dei chirurghi pediatrici si contesta anche il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Ammesse come parti civili i familiari della vittima rappresentate dall’avvocato Giuseppe Incardona del foro di Palermo. L’azienda ospedaliera Garibaldi di Catania è citata come responsabile civile.
La piccola era stata ricoverata per una invaginazione intestinale ma l’aver rimandato l’intervento le avrebbe procurato l’occlusione intestinale che l’avrebbe portata alla morte
Due medici sono anche accusati di avere “falsamente attestato di avere eseguito personalmente il massaggio cardiaco alla bambina” e di aver “attestato falsamente che l’operazione si rinviava per condizioni ottimali (nonostante la grave situazione clinica della bambina) per altro intervento di emergenza improrogabile (ciò in contrasto con la realtà dal momento che la sala operatoria di chirurgia pediatrica era libera)”.
La prima udienza del processo si terrà il 21 settembre del 2021 davanti alla sezione penale del Tribunale in composizione monocratica.