Morì un anno e mezzo fa, moglie e figli avrebbero falsificato il testamento per evadere il fisco. Paolo Torrisi, noto professionista catanese, aveva lasciato un imponente patrimonio immobiliare composto da sei appartamenti posti a garanzia patrimoniale a favore dell’erario, per il pagamento di un debito da 19 milioni di euro accumulato dal suo studio.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, per eludere il pagamento delle somme al fisco, moglie e figli avrebbero, reso pubblico un testamento olografo in base al quale l’intero patrimonio veniva devoluto, direttamente e interamente, ai nipoti mentre i figli e la moglie rinunciavano formalmente all’eredità.
In modo da evitare che “l’amministrazione finanziaria – spiegano gli investigatori – potesse sostituirsi a loro e richiedere il reintegro della cosiddetta quota di legittima“. A far scattare le indagini è stata proprio la distanza temporale tra la morte e la presentazione del testamento olografo e la differente grafia presente sul testamento attribuito a Torrisi.
Per questo motivo, la Procura di Catania ha sottoposto a indagine per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte Isidoro e Alessandro Torrisi, figli del defunto, e la moglie, Simona Natala Marchese. Inoltre, è stato disposto anche il sequestro preventivo di sei appartamenti, tutti profitto del reato contestato.